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G20: CHIACCHIERE A VANVERA MENTRE IL MONDO VA ROTOLI

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Oggi, al programma radiofonico Radio3 Mondo, l’ambasciatore tedesco in Italia Michael Steiner, commentando i contrasti cresciuti in questi mesi tra il cosiddetto partito della spesa, composto da Stati Uniti e Gran Bretagna, e la Germania, ha affermato: “Tutti i paesi del G20 hanno portato avanti programmi per stimolare l’economia, anche la Germania. Quello che conta ora e’ stabilire nuove regole per il sistema finanziario internazionale. Su questo tema Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e il premier italiano hanno lo stesso approccio”.

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La formazione di un fronte comune in vista del G20 di domani di Londra sarà al centro dell’incontro di oggi a Parigi fra i presidenti francese Nicolas Sarkozy e brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. E’ quanto hanno anticipato fonti ufficiali dei due Paesi. I due leader hanno entrambi dichiarato di volere una più marcata regolamentazione dei mercati finanziari mondiali, nella convinzione che tali misure siano di fondamentale importanza per prevenire future crisi economiche.

Sarkozy nelle ultime ore ha più che lasciato intendere che potrebbe abbandonare il G-20 se dal summit non scaturiranno delle risposte concrete per far fronte alla crisi economica. Le fonti francesi e brasiliane hanno precisato che Sarkozy e Lula discuteranno anche di difesa bilaterale e di problematiche di sviluppo.


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dal Corriere della Sera:

Agire subito contro la crisi «che non ha precedenti», concordando «misure per il ripulire il sistema bancario globale». Queste le linee guida che Stati Uniti e Gran Bretagna seguiranno al vertice G20 di Londra. Linee tracciate durante l’incontro tra il presidente americano Barack Obama e il premier britannico Gordon Brown a Downing Street alla vigilia del G20. E se Francia e Germania pongono dei paletti («L’attuale bozza di risoluzione non ci soddisfa», ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy) Brown ha fatto sapere a riguardo di sentirsi «fiducioso» e ha dato assicurazioni a Sarkozy che ci saranno interventi decisi sui paradisi fiscali.

BROWN E LE BANCHE – «Questa crisi peggiorerà se non agiremo. In questa situazione non c’è l’opzione di non fare nulla» ha detto Brown. «Il G20 – ha poi assicurato il premier britannico – deve dare risposte globali a problemi globali. Non possiamo accettare una soluzione sul minimo comune denominatore. Non sarà facile, ma il mondo chiede risposte. Usa e Gran Bretagna hanno da sempre un rapporto speciale e questo rapporto ha ora nuovi obiettivi, quelli di trovare soluzioni concrete alla crisi in atto». «Se non accettiamo che questa crisi è nata da un problema di regole – ha sottolineato a più riprese Brown – non arriveremo a una soluzione».

I TEST – A tal proposito Brown ha elencato una serie di test cui sarà necessario fare fronte: «Il primo è un sistema di controllo delle banche», poi sarà necessario, secondo il premier, «prendere le misure necessarie per far ripartire la crescita». In terzo luogo bisognerà «sostenere la cooperazione economica internazionale e la crescita dei paesi in via di sviluppo, respingendo il protezionismo». Il premier britannico ha inoltre auspicato una serie di nuove misure di stimolo, fra cui almeno 100 milioni di dollari di finanziamento agli interscambi commerciali.

OBAMA – Un richiamo a un «terreno comune» che superi le «divergenze» è arrivato dal presidente americano. Obama ha promesso misure «aggressive» contro la crisi. Il 2009, ha spiegato, sarà un anno «difficile», soprattutto se si guarda al volto umano della crisi economica e finanziaria mondiale, ma le persone non dovrebbero «sacrificare il futuro per paura del presente». Secondo il presidente Usa il mondo deve respingere il protezionismo e i leader del G20 devono «concentrarsi sui punti in comune», piuttosto che sulle loro divergenze. Dal canto loro gli Stati Uniti sono pronti a fare «qualsiasi cosa per stimolare la crescita e la domanda» e assicurare «che crisi come questa non si ripetano».

INSODDISFATTI – La bozza del documento finale del G20 non soddisfa ancora Francia e Germania, ha riferito Sarkozy. La Francia ha chiesto regole più severe per la regolamentazione della finanza globale e, in particolare, contro i paradisi fiscali. In una telefonata al capo dell’Eliseo, Brown ha «riaffermato la volontà di una maggiore regolamentazione finanziaria e una posizione molto ferma nei confronti dei paradisi fiscali».

«Non darò il mio assenso a un meeting falso», ha detto il presidente francese, «che porti a decisioni inutili e che non affronti veramente i problemi che abbiamo», minacciando anche di lasciare il G20. A tal proposito però Brown si è detto «fiducioso. Sarkozy sarà con noi oggi e sarà seduto con noi stasera alla cena». La minaccia del ritiro del presidente francese non è piaciuta al cancelliere tedesco, Angela Merkel: «Non è l’idea migliore», ha commentato un portavoce del capo del governo tedesco. L’unica preoccupazione del cancelliere è «che potremmo non reagire con la forza necessaria».

L’AGENDA – Fitta l’agenda del presidente Usa che tra imponenti misure di sicurezza attraverserà un Londra blindata. Dopo l’incontro con Brown a Downing Street, Obama vedrà in giornata per la prima volta gli omologhi russo, Dmitry Medvedev, e cinese, Hu Jintao. In serata è previsto un incontro con la regina Elisabetta II. Giovedì il summit del G20. Il giorno dopo l’inquilino della Casa Bianca partirà per il vertice Nato a Strasburgo e Khel (Germania). Sabato sarà a Praga e infine domenica ad Ankara in Turchia per un incontro con il premier Tayyip Erdogan.

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