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FYI Tremonti: Italia e Grecia osservate speciali del Fmi

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L’Italia entra nuovamente nel mirino del Fondo Monetario Internazionale. Nel suo rapporto sulla stabilita’ finanziaria globale, l’Fmi sostiene che il nostro paese, insieme alla Grecia ha un elevato livello di debito e forti stabilizzatori automatici”. Ecco perche’ “presenta rischi di bilancio piu’ elevati”. Non restano fuori dall’avvertimento Belgio e Olanda, paesi definiti altrettanto “vulnerabili perche’ i loro bilanci sono piu’ sensibili al deterioramento della crescita economica”.

Per l’Italia previsto un debito 2010 al 118.4% del Pil (al 118.5% nel 2015) contro il 130.2% della Grecia.

Il Fondo Monetario prosegue nella sua analisi dicendo che “il sistema finanziario resta il tallone d’Achille della ripresa economica” tanto che da aprile “i progressi verso la stabilita’ finanziaria hanno subito un rallentamento”.

Per questo l’Fmi si dilunga sulle banche. Se e’ vero, ammette l’Fmi, che la crisi e’ costata loro meno del previsto bisogna anche considerare i bilanci degli istituti restano caratterizzati da “debolezze strutturali che le rendono vulnerabili a shock di fiducia”. Quanto al costo della crisi, l’organizzazione ha comunicato che le svultazioni sono state pari a $2200 miliardi, $100 in meno delle stime.

L’Fmi avverte: passi in avanti sono stati fatti, ma “se non si procedera’ a un ulteriore rafforzamento dei bilanci, il sistema finanziario restera’ suscettibile a shock di finanziamento che potrebbero intensificare le pressioni per il ‘deleverage’ e rappresentare un ulteriore freno alle finanze pubbliche e alla ripresa”.