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FUTURES: NESSUN SEGNO DI INSTABILITA’, ANZI RIALZO

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Quando manca ormai solo mezz’ora al suono della campanella, i futures sugli indici borsistici principali scambiano in linea di parita’ (vedi quotazioni a fondo pagina), il che lascia presagire un avvio di settimana piatto per la Borsa di New York.

Da un lato gli investitori stanno ricevendo notizie sempre piu’ incoraggianti circa la situazione del debito di Dubai, ma dall’altra risultati abbastanza deludenti sul fronte delle vendite al dettaglio.

Se e’ vero che nel primo giorno di contrattazioni dopo l’annuncio di Dubai World circa il ritardo nella restituzione di gran parte del debito, la Borsa di Dubai ha perso oltre il 7%, i mercati di Asia e Europa sono positivi dopo che la Banca Centrale degli Emirati Arabi Uniti ha preso la decisione di offrire ulteriori aiuti a livello di liquidita’ alle banche commerciali che ne avranno bisogno.

Tra i settori, i piu’ colpiti dalle vendite sono stati i costruttori di case, il retail e i finanziari, con l’indice principale dei mercati dell’emirato di Dubai che ha lasciato sul campo il 7.3%. A quanto risulta a Wall Street Italia, in un’operazione in gran segreto il New York Stock Exchange ha varato venerdi’ un provvedimento di urgenza per proteggersi nel caso in cui eventi esterni possano compromettere gli scambi azionari.

Contrastanti i risultati dello shopping nel weekend del Black Friday: la National Retail Federation ha reso noto che il numero di consumatori e’ aumentato, ma la spesa media per persona e’ calata rispetto all’anno scorso, passando ai $343.31 dai $372.57 di un anno prima.

Il mercato scambia comunque di poco sotto i livelli di parita’, dopo che la settimana scorsa si e’ chiusa in ribasso per la prima volta dopo tre settimane consecutive di rialzi. Gli indici principali hanno tuttavia guadagnato oltre il 4% nel mese di novembre, che oggi volge al termine.

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Secondo quanto riferito oggi da un funzionario governativo di Dubai, l’amministrazione dell’emirato non garantira’ i debiti di Dubai World e i creditori subiranno le conseguenze della ristrutturazione della societa’ conglomerata sul “breve termine”. Il rischo di default appare pero’ limitato.

Intanto gli investitori cercheranno di ottenere tutte le informazioni possibili sulla performance dello shopping post-Thanksgiving. “Nel complesso i controlli da noi effettuati nel giorno del Black Friday sono risultati in linea con le attese e riteniamo che la stagione delle festivita’ sia iniziata con il piede giusto dal punto di vista della concorrenza e delle attivita’ promozionali”, hanno scritto in una nota gli analisti di Barclays Capital.

La chiave di lettura piu’ importante dovrebbe essere rappresentata con ogni probabilita’ dalle societa’ di elettronica, con molte aziende tra cui Wal-Mart e Target che hanno messo in vendita televisori piatti a prezzi ampiamente scontati.

Pochi invece gli avvenimenti di rilievo in ambito macro, con l’aggiornamento di novembre del Chicago Purchasing Managers Index di novembre che verra’ annunciato alle 15:45 italiane. Gli economisti si aspettano un valore di 54.7, che risulterebbe inferiore al 55.7 del mese precedente, ma allo stesso tempo sempre saldamente sopra la soglia dei 50 punti, linea di demarcazione che separa l’espansione dalla contrazione. Anche sul fronte dei risultati societari la giornata si preannuncia tranquilla.

Sugli altri mercati, sull’energetico cede terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre lascia sul campo $0.08 a quota $75.97 al barile. Sul valutario arretra il dollaro, con l’euro che torna a rafforzarsi nei confronti del biglietto verde a $1.5011. Scivolano i prezzi dell’oro: i futures con scadenza dicembre arretrano di $3.50 a quota $1172.00 l’oncia. In flessione i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ salito al 3.2400% dal 3.2120% di venerdi’.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in progresso di 1.50 punti (+0.14%) a quota 1091.00.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in rialzo di 3.50 punti (+0.2%) a quota 1762.75.

Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 9.00 punti (+0.09%) a 10301.00 punti.