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FUTURES IN FORTE CALO, NUOVA ONDATA DI VENDITE

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A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa continuano a tratatre in forte calo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio pesantemente negativo per l’azionario. Bear Stearns perde -89% nel pre-borsa, allarme rosso anche per Lehman Brothers, colpita da un un’ondata di sell e’ in calo di oltre un terzo (-34%).

Il takeover di emergenza di Bear Stearns (BSC) da parte della banca d’affari JP Morgan Chase per un prezzo di appena $2 per azione, sta mettendo a dura prova la fiducia degli investitori. I vertici della stessa banca due giorni prima dell’annuncio avevano cercato di rassicurare gli operatori sostenendo che “la situazione era sotto controllo poiche’ le posizioni di liquidita’ erano ancora solide”. Le azioni di Bear Stearns nelle contrattazioni pre-mercato a New York precipitano -89% a $4 per azione.

Si tratta di un evento drammatico: la quinta banca americana, il cui valore di mercato era superiore ai $20 miliardi solo due mesi fa, venduta ad un prezzo di appena $236 milioni. Si teme ora l’effetto domino sui mercati; “il vero quesito a questo punto e’ se ci sono altre istituzioni nelle stesse condizioni, e quanto realmente valgono” affermano gli analisti a New York.

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“Questa era la grande banca che doveva fallire. Si e’ finalmente fatta un po’ di pulizia ma il vero quesito a questo punto e’ se ci sono altre istituzioni nelle stesse condizioni, e quanto realmente valgono” affermano alcuni analisti a New York. Intanto il titolo Lehman Brothers (LEH) nel preborsa segna gia’ una perdita di -34%. Crolla in Borsa a Zurigo anche il titolo UBS, la maggiore banca europea, che ha perso fino all’11% a 25,4 franchi, ai minimi dal 30 settembre 1998.
Particolari pressioni arrivano anche dalla mossa a sorpresa della Fed, che per cercare di mantenere la stabilita’ all’interno del sistema finanziario ha tagliato a sorpresa il tasso di sconto al 3.25%, quando manca solo un giorno alla tanto attesa riunione sui tassi, in calendario per la giornata di domani, e per cui e’ ora stimata una riduzione secca di un punto percentuale. La Banca Centrale ha garantito anche nuovi prestiti di emergenza ad una serie di banche d’affari e ai primary dealer, un’operazione che non accadeva dagli anni ’30, ai tempi della Grande Depressione.

A completare il quadro e’ l’ultimo, pessimo dato giunto dal settore manifatturiero che ha evidenziato un crollo dell’attivita’ nell’area di New York a -22.2 punti nel mese di marzo, nettamente peggiore delle attese degli economisti. Crisi finanziaria in un contesto di recessione: una situazione critica che sta spingendo gli investitori fuori dall’azionario, in fuga verso beni meno rischiosi come oro e bond.

L’oro e’ in rally, in progresso di $26.20 a $1025.70 all’oncia. Avanzano i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.36%. Tratta in ribasso il petrolio. I futures con consegna aprile sono in ribasso del 2.4% a $107.55 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in rialzo rispetto al dollaro, ora scambiato a 1.5728, dopo aver toccato in nottata un nuovo top assoluto sopra quota 1.59.
Alle 14:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 32.20 punti (-2.49%) a 1260.80.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -43.75 punti (-2.54%) a 1680.75.

Il contratto sull’indice Dow Jones perde 230 punti (-1.91%) a 11755.

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