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Ftse Mib, altro duro colpo dopo la Tobin Tax

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LEGNANO (WSI) – Inutile dirlo, la notizia che sta circolando con maggior veemenza riguarda ancora una volta il povero popolo degli italiani che questa mattina, a livello di mercati e di spread tra Bund e BTP, dovrĂ  fare i conti con le dimissioni dall’esecutivo dei ministri del Pdl che hanno aperto la crisi di governo. Facile immaginare cosa possa succedere, ma dal punto di vista operativo raccomandiamo prudenza, soprattutto in apertura, dove è possibile aspettarsi dei gap negativi.

Il Ftse Mib

L’indice italiano, già colpito duramente dalla brillante decisione delle menti che ci governano con la Tobin Tax, che ha prodotto gli effetti di diminuzione degli scambi e della liquidità non facendo avvicinare nemmeno lontanamente gli obiettivi di introiti desiderati (a volte ascoltare gente del settore potrebbe fare bene invece di affidarsi al populismo e all’ignoranza – nel senso stretto del termine) potrebbe subire un altro duro colpo a causa della decisione di Berlusconi di far dimettere i propri ministri dall’esecutivo.

Operativamente, dopo il gap in apertura, sarà possibile seguire eventuali rimbalzi che vedono come resistenza ultime le aree di chiusura di venerdì sera, livello statico molto importante che prima ha funzionato come resistenza, per poi trasformarsi in supporto. Sotto di esso sarà possibile valutare eventuali posizionamenti short con lì’area di 17,850 come valutativa di eventuali riprese a sorpresa dell’indice.

Che altro?

Crediamo che quanto accaduto nel week end basti, ma non possiamo non considerare la giornata anche a livello di dati macroeconomici e della reazione che il valutario e gli altri strumenti finanziari hanno avuto di fronte a questa notizia. L’euro ha aperto in gap negativo contro il dollaro americano, tentando di richiuderlo senza riuscirci ma raggiungendo nuovamente quota 1.3500, il che dimostra che tutto sommato la forza intrinseca della moneta unica permane. Anche il dollaro yen ha aperto a favore della valuta nipponica, in concomitanza di aperture in gap negativo sul Nikkei, seguito anche dai futures americani che non hanno certo mostrato una buona reazione. Oro che ha tentato delle salite per ridimensionare subito i prezzi, mentre il petrolio ha tentato delle rotture ribassiste. Le correlazioni dunque latitano e le uniche che permangono sono quelle che riguardano yen e borse asiatiche. Sul fronte dati non avremo nulla di particolare oggi, se non il CPI dell’area euro, che non dovrebbe portare grosse sorprese rispetto all’1.1% atteso ed il prodotto interno lordo canadese, che non è mai stato un grosso market mover.

QUADRO TECNICO

EurUsd: i mercati, tecnicamente parlando, non sono impostati molto bene questa mattina. E’ possibile seguire con cautela eventuali approfondimenti sotto l’area di 1.3475 che potrebbero portare al test dei minimi che se superati (considerando una tolleranza di almeno una decina di punti) potrebbero lasciare spazio a discese anche fino a sotto 1.3400. Una tenuta dei supporti con l’oscillatore orario in zona di ipervenduto potrebbe suggerire un mantenimento della fase laterale in atto, con area 1.3515 da valutare per eventuali estensioni verso i massimi.

UsdJpy: siamo sotto la media a 21 periodi oraria che sta fungendo da resistenza dinamica, ma ci troviamo lontani da punti su cui valutare potenziali ingressi. Fino a quando i prezzi non dovessero tornare sopra area 98.30 è possibile valutare eventuali ingressi short sui rimbalzi, tenendo conto che un approfondimento diretto sotto area 97.70 potrebbe portare ad approfondimenti verso 97.45.

EurJpy: situazione simile a quella vista su UsdJpy, con l’area da valutare per riprese di valore della moneta unica europea passante per 132.70. Sotto 131.60 è possibile attendersi approfondimenti verso la figura, da valutare operativamente in caso di superamento di essi di almeno una quindicina di punti.

GbpUsd: lieve divergenza ribassista oraria sulla sterlina, che potrebbe interrompersi appena sotto 1.6150, dove passano i primi punti statici precedenti e la media a 21 periodi oraria. In caso di tenuta, è possibile attendersi ritorni verso i massimi e compimenti di nuovi livelli di massimo, mentre se dovessimo assistere a discese oltre 1.6130 è possibile seguire la divergenza fino a che lo stocastico non dovesse girare a rialzo, con primi target su 1.6110 ed eventuali approfondimenti verso 1.6080.

AudUsd: per quanto riguarda il dollaro australiano ci troviamo sotto la media a 21 oraria che insieme a 0.9340 fornisce una buona area di resistenza sulla quale valutare acquisti di dollaro americano, per un ritorno verso i minimi di questa notte. Difficile valutare potenziali livelli di ingresso long a causa delle forti resistenza statiche e dinamiche passanti tra 0.9340 e 0.9365. Quest’ultimo potrebbe rappresentare il livello più interessante da seguire.

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