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FORTI TENSIONI SUI MERCATI FINANZIARI

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di WSI.

(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro forte calo dei tassi di mercato sulla scia dei marcati ribassi dei listini azionari. Questa mattina gli acquisti di bond stanno proseguendo, concentrandosi soprattutto sulla parte a breve con lo spread 2-10 anni collocato intorno agli 11pb. Dalla Germania i primi dati sull’inflazione di giugno sembrerebbero evidenziare un’accelerazione, come evidenziato dai dati regionali dei laenders tedeschi. Oggi saranno annunciati i dati riepilogativi nazionali.

Nel frattempo non giungono buone notizie neppure per l’Italia. Il centro studi di Confindustria ha annunciato che la crescita del paese nel 2008 si attesterà allo 0,1% e nel 2009 salirà solo allo 0,6%. Sul decennale i supporti si collocano a 4,50 e 4,45%. Sono presenti segnali di tensione sui mercati finanziari come evidenziato dal marcato allargamento dell’Embi+ spread salito a 287pb da 272 e dal giovedì nero dei listini azionari globali.

Negli Usa tassi di mercato in calo soprattutto sulla parte a breve termine della curva, sulla scia delle pesantissime perdite sui mercati azionari che hanno chiuso in calo di circa il 3%. Nel caso dell’indice S&P500 nessun settore ha registrato perdite inferiori all’1%. Il comparto peggiore è stato ancora una volta quello finanziario.

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L’indice del comparto bancario KBW che comprende le principali 24 banche Usa, ha ieri segnato il minimo degli ultimi dieci anni. Il timore degli operatori risiede nella nuova forte ondata di svalutazioni che potrebbe interessare il comparto: Goldman ha ieri stimato in circa 9Mld$ l’ammontare delle svalutazioni che Citigroup potrebbe evidenziare con riferimento al secondo trimestre.

Non a caso il Wsj riporta che la Fed starebbe approntando nuove norme per rendere meno stringenti i limiti all’investimento nel capitale delle banche da parte di una vasta gamma di investitori, a partire dai fondi di private equity. Contemporaneamente non si arresta il calo del comparto auto, capeggiato da General Motors, ieri ai minimi dal 1974.

Fitch ha dichiarato che Gm e Chrysler potrebbero trovarsi di fronte ad una seria crisi di liquidità il prossimo anno. Ieri erano circolate voci di possibile amministrazione controllata (Chapter 11) da parte di Chrysler, poi smentite dalla società. A contribuire al forte calo degli indici anche il fatto che ieri era il primo giorno di trattazione con valuta secondo semestre, oltre ovviamente al forte rialzo del greggio. Nel breve ribadiamo il supporto sul decennale a quota 4%. Per la prossima settimana possibile la continuazione del trend calante fino a 3,85%.

Valute: Dollaro in marcato deprezzamento vs. Euro. Gli operatori prendono atto della difficile situazione Usa soprattutto sul fronte finanziario ed i minacciati rialzi dei tassi da parte della Fed diventano in questo senso meno credibili. La correlazione perversa petrolio/Dollaro contribuisce inoltre ad acuire il deprezzamento del biglietto verde. Nel breve possibile il raggiungimento della resistenza a quota 1,5820. Dopo aver segnato un nuovo record in prossimità di 169,45, lo Yen vs Euro si è lievemente apprezzato a partire dal pomeriggio in concomitanza col forte ribasso dei listini azionari Usa. I livelli di supporto più vicini si collocano a 168 e 167. Durante la notte i pessimi dati relativi ai consumi e l’inflazione sui massimi degli ultimi 10 anni aumentano la possibilità di una fase di stagflazione per il paese.

Materie prime: il deprezzamento del Dollaro favorisce il comparto con rialzi generalizzati tranne il settore legato al bestiame. Il greggio Wti ha messo a segno un nuovo record in prossimità di 141$/barile questa mattina. Ieri la Libia aveva minacciato di ridurre la produzione ed il presidente dell’Opec aveva dichiarato che il prezzo potrebbe raggiungere a breve i 150-170$. Positivi i metalli industriali guidati dallo zinco (+6,4%). In rialzo anche i preziosi con l’oro che ha guadagnato il 3,8%. In rialzo anche le materie prime agricole.

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