Società

Fornero: “Giovani troppo schizzinosi”. Costretta a lasciare convegno

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Torino – Doveva essere un dibattito sulle riforme con cittadini e amministratori, ma e’ diventato un caos. E’ stata costretta a uscire dalla sala del circolo sociale di Nichelino (Torino), il ministro del Lavoro Elsa Fornero, senza poter iniziare il suo discorso. Con gli occhi lucidi. Che l’incontro, organizzato dalla lista Nichelino Bene Comune e dal sindaco Pino Catizone del Pd, non potesse svolgersi in modo sereno, e’ stato chiaro da prima che Fornero varcasse la porta della sala del Comune. Pronti a contestarla, sostavano davanti all’ingresso militanti di Rifondazione comunista, Cobas, pensionati e qualche ex operaio. Una cinquantina di persone armate di bandiere.

URLA E LITI – Non appena il ministro e’ entrato in sala, e’ stato accolto da cori da stadio, fischi e grida. «Vergogna, vergogna! Ladri. Nessuno vi ha mai eletti». A insultarla non piu’ di una ventina di persone, quelle riuscite a entrare nel locale pieno, che sono riuscite pero’ a trascinare una parte della platea e a generare una confusione tale tanto che alcuni partecipanti al convegno hanno iniziato a litigare tra loro, col rischio di venire alle mani. «Vergognatevi voi, questa e’ una giornata di democrazia, non fate fare brutta figura a Nichelino», ha urlato a sua volta il sindaco di Nichelino Pino Catizone, del Pd, provando a riportare l’ordine. Ma la situazione e’ degenerata. «Fuori fuori», «Buffone», gli hanno risposto i manifestanti, che non sono stati allontanati dalla sala.

ATTONITA – Fornero e’ rimasta per dieci minuti seduta, dietro al banco dei relatori. In silenzio e attonita, mentre il sindaco continuava a urlare, ricevendo a sua volta altre grida. Hanno iniziato a prendere la parola cittadini, politici di comuni limitrofi. Contro di lei, contro i contestatori di Rifondazione, contro gli organizzatori «che hanno fatto una pessima figura». Si sono alzati tutti in piedi. Una parte di pubblico ha cercato di trattenere il ministro applaudendo, ma invano. «Non iniziamo proprio niente – ha detto Fornero esasperata – mi dispiace. Il ministro e’ disposto a vedere i lavoratori in una stanza, ma solo persone disposte a colloquiare. Sono avvilita che si neghino occasioni di dialogo. Voi avete impedito un incontro di democrazia. Posso sopportare molte cose ma non la prepotenza».

INCONTRI – Fornero ha lasciato la sala, dove sono continuate le grida tra vari gruppetti di abitanti di Nichelino. Ha quindi incontrato, dopo una delegazione di operai della Liri, un gruppetto di giovani. «Non bisogna mai essere troppo “choosy” (schizzinosi, ndr), meglio prendere la prima offerta e poi vedere da dentro e non aspettare il posto ideale», era stato il suo appello lanciato oggi. A Nichelino le hanno parlato i ragazzi dell’istituto superiore Luxemburg. Venerdi’ scorso durante l’intervallo e’ caduto un pezzo di soffitto del loro edificio scolastico, quando «per fortuna – spiegano – erano tutti fuori dalla classe». «Quanto tempo ancora dovremo aspettare per non studiare in queste condizioni di precaria sicurezza?», e’ il messaggio che hanno rivolto al ministro gli studenti, dopo averlo scritto su un volantino.

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