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FONDI: I PRIMI 25 ANNI DEL VANGUARD 500

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Il primo fondo indicizzato in America, il Vanguard 500, compie 25 anni.

Il fondo, creato da John Bogle su un’idea della sua tesi di laurea a Princeton nel 1951, e’ ora valutato $88 miliardi, ma non era stato accolto favorevolmente dalla comunita’ finanziaria di Wall Street, convinta che la gestione attiva era l’unico sistema per battere il mercato.

Secondo Bogle, invece, l’investimento passivo poteva dare risultati superiori di almeno l’8% semplicemente evitando di applicare le commissioni.

Le critiche e la situazione economica e politica sfavorevole – compresa la recessione americana dovuta alla crisi petrolifera – non hanno pero’ fermato Bogle.

Nel 1974 Vanguard, organizzata come una societa’ in mano agli azionisti dei fondi – idea dapprima rigettata dalla SEC, l’organo di controllo della borsa americana – non riusciva nemmeno a trovare un sottoscrittore e per 80 mesi i 380000 azionisti con $1,5 miliardi in 11 fondi hanno assistito a un continuo deflusso di capitali.

Fortunatamente, pero’, nel 1974 l’economista Paul Samuelson aveva sfidato il mondo finanziario a creare un fondo indicizzato basato sullo S&P 500; nel 1975 un articolo di Charles Ellis, di Greenwich Associates sosteneva che la premessa su cui si costruiva la gestione dell’investimento – che i gestori professionisti potessero superare il mercato – fosse fasulla; e nello stesso anno la rivista Fortune aveva attaccato gli alti costi dei fondi gestiti.

Bogle, quindi, sostenuto dal consiglio di amministrazione di Vanguard e grazie ai $150 milioni raccolti dal sottocrittore Dean Witter, poteva dar vita al primo fondo indicizzato.

Per quasi un decennio il Vanguard e’ rimasto l’unico strumento di quel tipo.

Nel 1987 il Vanguard 500 contava meno di $1 miliardo, ma ora l’intera famiglia dei fondi Vanguard conta oltre $200 miliardi e complessivamente ci sono quasi $1000 miliardi investiti nei fondi indicizzati.