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FONDI: DALLE PAROLE AI FATTI

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Una assuefazione alle tendenze del passato, una miopia per gli sviluppi futuri. Sono queste le parole riservate dal governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, agli operatori, agli analisti e agli intermediari artefici delle vicissitudini dei mercati, durante il suo intervento per la Giornata del Risparmio. Parole che spezzano una lancia a favore di quei risparmiatori che si sono sentiti in questi mesi beffati dalle alterne vicende di Borsa. Parole che quegli stessi intermediari hanno applaudito.

Un’imprudenza, dunque, la definisce il Governatore, quella che ha assecondato prezzi gonfiati in Borsa, prezzi che da mesi, prima dell’11 settembre, non rispecchiavano più i fondamentali e le lecite aspettative di crescita delle società quotate. Una bolla speculativa, insomma.

Non si sono lasciate attendere le risposte degli operatori chiamati in causa. “Fazio”, ha commentato il segretario generale di Assogestioni, Guido Cammarano, “ha ragione nell’invocare maggiore professionalità e trasparenza di giudizio come chiave per la crescita del sistema finanziario, ma non bisogna fare di tutt’erba un fascio”. Per Cammarano “chi ha sposato il fai da te si sta leccando ferite profonde, che le sgr, scelte dai risparmiatori per la gestione dei propri risparmi, hanno saputo almeno in parte minimizzare e, con le fasi di ripresa, lenire”.

Alcune precisazioni al proposito vanno però fatte: in un’analisi effettuata a un mese dall’attacco (per precisione i dati erano calcolati al 15 ottobre), Morningstar.it ha trovato che i sottoscrittori dei fondi focalizzati sui mercati europei hanno guadagnato il 3,2%, contro una crescita del MSCI Europe dell’11%. Nello stesso periodo il MSCI Italy è salito del 7,6%, mentre i fondi esposti sul listino nazionale hanno archiviato un progresso dell’1,55%. Diverso è stato il caso dei mercati statunitensi: il MSCI North America è arrivato a un mese dall’attacco in pareggio e praticamente invariati sono risultati sullo stesso periodo i fondi che puntano sulle società americane appartenenti alla categoria Morningstar Azionario Nord America large cap.

Al risparmiatore, anche a quello che investe in fondi, spetta ora la lecita attesa che tutto questo, quanto accaduto prima e dopo l’11 settembre, non si verifichi più. La strada perché ciò accada la devono segnare, in un mercato sempre più affidato alla iniziativa degli operatori e dove le autorità rappresentano più uno strumento di vigilanza ex post che non di ingerenza nell’operato degli addetti ai lavori, proprio quegli intermediari attaccati da Fazio.

Lato analisti, Aiaf, l’associazione di categoria, invoca un percorso comune alla categoria, in modo da evitare l’analista fai da te. Lato trader, Assosim richiama in causa quel conflitto di interessi che pervade le attività dei gruppi bancari. Lato gestori, Assogestioni invoca maggiore professionalità e trasparenza di giudizio.

Parole. Ora i risparmiatori si aspettano i fatti.

Germana Martano è il Caporedattore di www.Morningstar.it.