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Fondi comuni: in Italia la quota di mercato in mano ai consulenti è doppia rispetto alla media Ue

Nella distribuzione dei fondi comuni di investimento, in Italia i consulenti finanziari detengono una quota di mercato doppia rispetto alla media dei Paesi dell’Unione europea. Lo evidenzia l’ultima analisi dell’ European Fund and Asset Management Association (EFAMA), intitolata “Investment fund distribution channels in Europe”, che spiega come nel nostro Paese i consulenti controllino un market share del 36% rispetto al 18% della media Ue.

Il rapporto fornisce un’analisi delle modalità di distribuzione dei fondi agli investitori retail in 19 Paesi europei, per un totale di 4,4 trilioni di euro di asset. I gestori di fondi che hanno partecipato all’indagine hanno anche condiviso le loro prospettive sui cambiamenti previsti nel panorama della distribuzione dei fondi nei prossimi cinque anni.

Ma questo è solo dei risultati dell’analisi, che mette in ordine di importanza i principali canali distributivi dei fondi.

Banche

Nell’Unione europea sono le banche il canale principale di distribuzione dei fondi con una quota di mercato del 57%. Una percentuale scende al 45% se si considera l’intero Vecchio Continente. Questo a causa della maggiore quota di mercato detenuta dai gestori di portafoglio, dei broker full-service e dei consulenti finanziari nel Regno Unito, che si attesta al 70% rispetto al 27% nell’UE. La quota di mercato delle banche varia dal 91% in Romania al 9% nel Regno Unito.

Consulenti finanziari

Alle spalle delle banche, spiccano i consulenti finanziari, al secondo posto sia in Europa che nell’Unione Europea con una quota di mercato rispettivamente del 14% e del 18%. La loro presenza è particolarmente forte in Italia e nel Regno Unito, con quote di mercato rispettivamente del 36% e del 33%.

Assicurazioni

Spiccano al terzo posto gli assicuratori con una quota di mercato del 7% in Europa e del 9% nell’Unione Europea. In Norvegia, Francia e Slovenia, gli assicuratori svolgono un ruolo più importante nella distribuzione dei fondi, con quote di mercato rispettivamente del 19%, 18% e 17%.

Gli altri canali

Seguono a ruota le piattaforme di architettura aperta, che offrono accesso a una gamma diversificata di fondi di vari gestori, che controllano una quota di mercato modesta in Europa e nell’Unione Europea (rispettivamente 10% e 8%), ma sono più presenti in Norvegia e Svezia, con quote di mercato del 24% e del 19%.

Infine, il canale del risparmio previdenziale che, sebbene rappresenti una modesta quota di mercato del 7% in Europa, la sua importanza è notevole in Danimarca (46%), Svezia (43%) e Francia (22%).

Le prospettive future

Per i prossimi cinque anni le attese, emerse dal sondaggio, sono per un aumento previsto della quota di mercato delle piattaforme di fondi ad architettura aperta e dei consulenti finanziari. Si prevede che la tecnologia finanziaria sarà il principale motore dell’evoluzione del panorama della distribuzione dei fondi.

Bernard Delbecque, direttore senior dell’EFAMA, ha commentato:

“Il rapporto sottolinea il ruolo centrale dei canali di distribuzione dei fondi in grado di offrire orientamento, supporto e servizi di consulenza agli investitori retail. Garantire l’accessibilità a questi canali senza imporre commissioni iniziali è fondamentale per promuovere una maggiore partecipazione delle famiglie ai mercati dei capitali. Inoltre, il previsto aumento della concorrenza tra i canali digitali e quelli tradizionali di distribuzione dei fondi è una buona notizia, in quanto incentiverà i canali di distribuzione basati sulla consulenza a evolversi, migliorando ulteriormente l’esperienza dell’utente e offrendo un valore aggiunto.”