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Flash Crash dollaro: valutario polverizzato

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NEW YORK (WSI) – Non sono trascorse neanche 24 ore da quando Janet Yellen, numero uno della Fed, ha parlato sulla politica monetaria della Fed: ore concitate, in cui il Forex è completamente impazzito. Basti pensare che alle 16.04 ora locale di ieri – ovvero 25 minuti prima della chiusura delle contrattazioni a Wall Street – l’euro è balzato testando anche $1,1049. Si è trattato del balzo del rapporto eur/usd in una sola seduta maggiore degli ultimi 15 anni, a conferma della volatilità che i mercati stanno vivendo.

E anche oggi le oscillazioni si rivelano piuttosto potenti. Alle 16.42 ora italiana, l’euro scende -1,96% a $1,0651; il dollaro dunque recupera terreno, e sale +0,58% verso lo yen a JPY 120,79. Euro/franco svizzero -0,72% a CHF 1,0548. Euro/yen -1,44% a JPY 128,58.

Nella giornata di ieri, a stupire per la rapidità dei movimenti non è stato solo il calo improvviso del dollaro dopo le dichiarazioni della Federal Reserve -che ha aperto a un rialzo dei tassi ma senza fretta dopo aver rivisto al ribasso le stime- sull’economia Usa.

Il flash crash ha riguardato infatti anche i cambi del dollaro su franco svizzero e lo yen.

Il biglietto verde ha accusato un collasso a due cifre rispetto allo yen, di 400 punti base sull’euro e ancora più pesante sul franco svizzero che si è portato sui massimi di seduta di 0,9764.

Il dollar index – che misura la performance del biglietto verde rispetto a un paniere di valute rivali – ha registrato la peggiore performance dai sei anni, ovvero da quando la Fed lanciò il QE nel marzo 2009.

La banca centrale presieduta da Janet Yellen, che si appresta a mettere la parola fine alla strategia di allentamento monetaria più aggressiva dei 100 anni di storia dell’istituto, ha reso noto che i tassi saliranno ma con meno urgenza di quanto preventivato nei mesi scorsi.
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Secondo gli analisti di Wall Street interpellati da Reuters ora una stretta monetaria dovrebbe consumarsi a settembre. Le chanche di un rialzo dei tassi prima di fine anno sono scese sotto il 50%.

(DaC)