Società

Fisco, ecco i casi in cui non si dovrà pagare più il bollo

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L’esenzione dell’imposta di registro e di bollo diventa oggi realtà in Italia.

Per lo meno “sulle sentenze relative alle cause di valore più modesto”, come sottolinea l’Agenzia delle Entrate.

“Alla luce del recente orientamento della Cassazione”, si legge nella nota, la risoluzione di fatto “estende l’esenzione anche alle sentenze di appello dei provvedimenti del giudice di pace”.

Nello specifico si apprende che per le attività conciliative e per le cause “in sede non contenziosa” di valore non superiore ai 1.033 euro, “il pagamento dell’imposta di bollo e di registro non è dovuto anche per gli atti e i provvedimenti emessi dai giudici ordinari nei successivi gradi di giudizio”.

La caduta dell’obbligo di versare l’imposta di registro, inoltre, “non è più ristretta alle pronunce del giudice di pace, ma anche alle relative sentenze di appello del tribunale ordinario”.

In uno dei paesi peggiori in cui abitare e fare affari per burocrazia e carico fiscale effettivo, finalmente una buona notizia.

Secondo un recente studio della Cna, alle imprese la burocrazia costa un euro ogni 10 minuti, 6 euro all’ora, 48 euro ogni giorno lavorativo, 11 mila euro all’anno. La somma complessiva è di 5 miliardi di euro.