Mercati

Finanziere guru: non sottovalutare rischi dei Bond investment grade

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il finanziere miliardario e guru del mercato obbligazionario Michael Milken è convinto che gli investitori stiano clamorosamente sottovalutando i rischi presentati da titoli e corporate Bond considerati sicuri, ma che invece nonostante l’etichetta di investment grade non offrono garanzie sufficienti. Insomma, è meglio non fidarsi perché il gioco non vale la candela.

Durante una riunione di gestori di fondi e finanzieri alla Galleria d’Arte di New South Wales, a Sidney, in Australia, il presidente del Milken Institute, ha consigliato ai trader che hanno investito in bond societari con rating tripla B, il giudizio più basso tra quelli ancora investment grade, di lasciar perdere. Visti i rendimenti offerti, non vengono compensati abbastanza per i rischi intrapresi.

“Una delle cose più frustranti è perdere soldi quando sei convinto di non correre rischi” e ti senti al sicuro, ha sottolineato il banchiere e investitore durante una conferenza, secondo quanto riportato dai media australiani. “Starei molto attento prima di investire sul credito giudicato BBB”.

Milken, considerato uno dei precursori degli investimenti nel mercato dei bond junk (spazzatura) negli Anni 80, una strategia che permetteva di intascare guadagni elevati approfittando del fatto che le società anche piccole, o comunque non giudicate “blue chip, o degne del rating investment grade, si erano tuffate numerose nel business, con il quale riuscivano a finanziare spese e investimenti collocando sul mercato bond ad alto rendimento.

Se i corporate bond presentano dei rischi, i titoli di Stato sono un investimento ancora più spericolato, secondo Milken. “I bond governativi, ovvero il debito emesso dai governi, è il peggiore credito nella storia del mondo”. “Le finanze pubbliche di alcuni paesi hanno fatto crac 10 volte”, ha ricordato.

Anche se Milken è diventato famoso come banchiere, ha dedicato gli ultimi 30 anni della sua vita alla filantropia, in particolare nella ricerca nel campo medico. Oggi l’australiano è uno dei filantropi più influenti al mondo, insieme a Warren Buffett.

La sua presentazione fa da preludio alla conferenza Sohn Hearts and Minds, che si svolgerà a Melbourne, in Australia, il 16 novembre. L’evento, giunto al suo terzo anno, è l’occasione per i migliori e più qualificati gestori di fondi al mondo di presentare le loro idee di investimento preferite per riuscire a raccogliere soldi da destinare alla ricerca medica.