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FINANZIARI: UN FRENO ALLE ECCESSIVE TENSIONI

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(WSI) –
Punti Principali
• Tassi di mercato in rialzo negli Usa dopo il report di S&P sulle svalutazioni da subprime confinate a 285Mld$.
• Nuovo record dell’Euro vs Dollaro.
• Nuovo record del greggio Wti a 111$/barile.

Negli Usa attesi i dati sull’inflazione che potrebbe evidenziare un andamento stazionario rispetto a gennaio.

Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato sono tornati a scendere con il decennale che si è spinto fino al supporto del 3,70% senza però scendere al di sotto. Sul monetario l’Euribor tre mesi ha registrato un lieve rialzo, mentre il mercato azionario è risultato maggiormente penalizzato. In rialzo anche gli spread sul decennale Italia-Germania e Grecia-Germania, sebbene siano rimasti sotto i livelli toccati ad inizio settimana. Sul fronte macro, nel bollettino mensile della Bce è stato ribadito quanto dichiarato già da Trichet, ovvero la necessità di evitare una spirale prezzi salari e di una maggiore focalizzazione delle autorità monetarie sul tema inflazione. Oggi l’attenzione sarà ancora focalizzata sul mercato azionario e sui dati statunitensi. Il supporto sul decennale resta a 3,70%.

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Negli Usa tassi di mercato in rialzo in seguito al recupero dei mercati azionari. Le tensioni sui mercati sono state in parte alleviate da un report di Standard & Poor’s secondo cui le svalutazioni complessive derivanti dalla crisi dei subprime dovrebbero ammontare al massimo a 285Mld$. Il processo di svalutazioni potrebbe inoltre essere prossimo alla fine con riferimento alle istituzioni finanziarie di dimensioni maggiori. Lo stesso report non ha mancato di sottolineare anche che tali indicazioni positive potrebbero essere bilanciate in parte da notizie di peggioramento dello stato di salute del settore immobiliare, oltre che di altri segmenti del mercato del credito. Allo stesso tempo il ministro del Tesoro Paulson ha indicato le linee guida da seguire per evitare crisi finanziarie ulteriori, facendo riferimento in particolare alla necessità di maggiore trasparenza in tema di conflitti di interessi da parte delle agenzie di rating. Inoltre, secondo quanto riportato dal Wsj, la Sec starebbe per emanare alcuni provvedimenti volti a consentire alle aziende la valorizzazione dei loro portafogli anche secondo metodologie diverse, oltre a quella consueta del mark-to-market, al fine di consentire agli investitori di avere una lettura alternativa dello status quo che risenta meno di una situazioni di tensione eccessiva sui mercati. In altri termini, risultano evidenti gli interventi coordinati e corali da parte di tutte le principali istituzioni governative e non, al fine di cercare di frenare tensioni eccessive in vista della pubblicazione di importanti trimestrali nel settore finanziario attese la prossima settimana, tra cui Morgan Stanley, Goldman Sachs, Lehman e Bear Stearns. Sul decennale supporto in area 3,30/3,5%.

Valute: ennesimo record dell’Euro vs. Dollaro, supportato dai timori di ulteriori tensioni sui mercati derivanti dalla crisi del credito. In questo contesto non manca chi come Morgan Stanley ipotizza l’approssimarsi di interventi congiunti per frenare il deprezzamento eccessivo del Dollaro. Ribadiamo la possibilità che il cross possa spingersi nel mese di marzo fino alla soglia di 1,57/1,60. Lo Yen continua a mantenersi su livelli sostenuti vs Dollaro. Il cross si colloca in prossimità dei minimi da 12 anni, con supporto collocato a 99,75. La resistenza per oggi è posizionata a 101,50. Verso Euro il supporto si colloca a 155,60, la resistenza a 158. Intanto segnaliamo che lo Yuan cinese è salito ad un nuovo livello record vs Dollaro, dopo un andamento laterale nelle ultime sessioni.

Materie Prime: non si arresta la corsa del greggio favorito dalla debolezza del Dollaro. Ieri è stato toccato un ennesimo record a 111$/barile. Lievi cali per i principali metalli industriali. Il rame è calato dello 0,2%, l’alluminio dello 0,3%. Positivi i preziosi tra cui segnaliamo il nuovo record dell’oro oltre la soglia psicologica dei 1000$/oncia. Positivi gli agricoli ad eccezione del grano che ha perso il 2,8% dopo segnali di calo della domanda settimanale negli Usa. In evidenza il cacao (+5,6%).

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