Il rimbalzo tecnico per alcuni settori sembra esaurirsi. E’ il caso di Fideuram, che sembrava aver cavalcato, insieme agli altri titoli del risparmio gestito, il recupero tecnico messo a segno dal listino.
A soffrire leggermente adesso ci sono anche dei bancari: è il caso di Capitalia, San Paolo Imi (sul quale pesa l’ombra del profit warning) e soprattutto IntesaBci e Unicredito.
Quest’ultima non riesce ad alzare la testa, nonostante i reiterati “buy” che ha ricevuto in questi giorni.
Diverso il discorso per IntesaBci: l’esposizione con Vivendi Universal e con gli altri colossi affossati dagli scandali contabili hanno minato la fiducia degli investitori nei confronti dell’istituto bancario. La cura Corrado Passera, da poco tempo insediatosi ai vertici della banca milanese, sembra aver esaurito i propri effetti benefici.
Secondo alcune indiscrezioni, pubblicate dal settimanale Il Mondo, il co-amministratore delegato Cristian Merle starebbe negoziando con la banca una buoniscita per togliere il disturbo. Merle, che si occupa della gestione delle partecipazioni e dell’attività bancaria on-line, non gradirebbe la coabitazione con Passera.
Oggi UBS Warburg ha tagliato il target sul prezzo di IntesaBci a €3,1 da €3,4, ma ha reiterato il rating “hold”, cioè mantenere in portafoglio.
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