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Financial Times: quotidiano succursale del sito Internet

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NEW YORK (WSI) – A passo con i tempi. Anche il Financial Times, giornale economico-finanziario del Regno Unito ed uno dei più antichi, autorevoli e letti al mondo, fondato nel 1888, sta per compiere una svolta storica.

Il direttore generale del giornale, Lionel Barber, ha infatti scritto una lettera ai propri dipendenti indicandogli quale sarà la strada che percorrerà in futuro lo storico quotidiano.

Uno dei passi fondamentali della lettera è il seguente: “Il nostro piano è quello di lanciare una sola edizione cartacea a livello globale nella prima metà del 2014. Il nuovo FT sarà ridisegnato e aggiornato per riflettere i gusti moderni e le nuove abitudini di lettura. Continuerà ad emanare autorevolezza e qualità, offrendo una potente combinazione di parole, immagini e dati per spiegare i fatti più importanti della giornata”.

“Il nuovo FT sarà un giornale migliore per adattarsi ai tempi. Il giornale resterà una parte vitale del nostro business, contribuendo in modo significativo ai ricavi generati dalla pubblicità e dalla diffusione. Ma, in modo determinante, sarà prodotto in modo diverso e più semplice. I cambiamenti influenzeranno la struttura della redazione ed il modo nel quale produciamo il nostro giornalismo”.

In poche parole, il concetto cardine che Barber cerca di spiegare è che il futuro deriverà dall’offerta web e non viceversa, e soprattuto che: “il modello di pubblicazione di un quotidiano mutuato dagli anni ’70, che prevede progressivi cambiamenti ad edizioni multiple nel corso della notte, è morto”.

Insomma niente di nuovo, visto che già alcuni quotidiani storici, vedi il Guardian, hanno pensato a loro volta di passare al digitale, alla luce della crisi del settore della carta stampata e della sempre maggiore attenzione che viene rivolta all’informazione via web.

Su questo tema è interessante ricordare la “Profezia di Meyer”, professore statunitense che nel 2007 predisse che l’ultima copia cartacea del New York Times sarebbe stata venduta nel 2043. Tesi che andava in un’altra direzione, invece, con quanto prevedeva il magnate australiano Rubert Murdoch, secondo il quale entro 20 anni i giornali stampati non esisteranno più.

Vere o false, queste teorie iniziano a far pensare che la strada sia questa, e se anche il Financial Times ha preso questa posizione, forse, alla fine, qualcosa di vero c’è.