Economia

Financial Times attacca Schaeuble: “Sconsiderato”

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BERLINO (WSI) – In difetto e sconsiderato, così giudica il Financial Times Wolfgang Schäuble ministro delle Finanze tedesco, reo di aver puntato il dito contro le politiche monetarie della BCE. A difendere il ministro tedesco però ci pensa il quotidiano tedesco Handelsblatt che in un editoriale a firma del direttore dell’edizione Globale, Kevin O’Brien risponde per le rime alle “accuse” del giornale inglese. Ma andiamo per ordine.

“Leccesso di liquidità è diventato più una causa che una soluzione del problema” così ha recentemente affermato Schäuble da sempre oppositore delle politiche espansive della banca centrale guidata da Mario Draghi.

“Non sono soddisfatto dei bassi tassi d’interesse, preferirei tassi più alti”.

Nelle ultime occasione il ministro tedesco ha messo in luce come la vita reale senza tassi di interesse che la Bce ha imposto in Germania sta fomentando disordini politici nel paese. Da qui un partito anti-euro e anti-immigrati, l’Alternativa per la Germania (Afd), sta convogliando su di sé tutte le frustrazioni della classe media. Ed è proprio da qui che è partito l’atto di accusa del Financial Times che in un editoriale di giovedì 14 il ha accusato il ministro tedesco di essere “non solo in difetto in linea di principio, ma sconsiderato in pratica” per aver osato criticare le politiche monetarie espansive della Banca centrale europea. Secondo il Financial Times, collegare la Bce con l’Afd è un passo troppo lungo.

“Agli interessi partitici non deve essere permesso di impedire ai governatori della Bce di agire come meglio credono”.

Per il quotidiano tedesco Handelsblatt, non è certamente cosa di oggi che Germania non sia sostenitrice delle politiche di quantitative easing (Qe) introdotte dal Presidente della Bce, Mario Draghi, come sottolinea sempre il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann.

“Certamente è noto ai nostri colleghi londinesi che la Gran Bretagna è altrettanto colpevole, se non di più, del tentativo di influenzare la politica della Bce, che, diciamocelo francamente, sovrintende una moneta che è diretta concorrente della sterlina britannica”.

Il giornale tedesco ricorda inoltre come anche il ministro delle finanze inglesi George Osborne, nel gennaio 2015, a Davos, aveva definito inadeguato il Quantitative easing della Bce, che avrebbe solo fornito un’occasione a Francia e Italia di non realizzare le riforme strutturali di cui hanno bisogno. Un episodio che permette al quotidiano Handelsblatt di sostenere che, quando si tratta dell’euro, il Financial Times tende a privilegiare gli interessi nazionali.

“L’economia europea è come uno pneumatico e la Bce attraverso tassi di interesse negativi e denaro gratis vi sta pompando sempre più aria: la preoccupazione di Berlino è tutto questo denaro comporta una fortissima pressione, che se non assorbita dai debitori e dal mercato, finirà per gonfiare un’altra bolla (…) Certo, i tedeschi tendono a peccare per eccesso di conservatorismo fiscale, il che è anche riflesso nelle loro preferenze di politica monetaria. E’ vero anche che la Bce è stata probabilmente troppo lenta quando si trattava di avviare la politica espansiva. Ma ora che l’ha fatto, senza finora ottenere l’effetto di stimolo economico desiderato, è ragionevole almeno iniziare a chiedersi, Dio non voglia, se non sia meglio prendere in considerazione altri modi per evitare un’altra bolla. L’FT ha intitolato il suo editoriale: La Germania dovrebbe tenere le mani fuori dalla BCE. L’ironia è che la BCE è l’ultima istituzione che la maggior parte dei britannici si degnerebbe mai di toccare”.