In un clima certamente non disteso, a causa del ritrovamento di un ordigno in una delle sedi milanesi, si svolge oggi il consiglio di amministrazione del gruppo Fiat.
Nell’attesa di notizie sui conti il titolo in borsa è partito sparato al rialzo, e ora guadagna quasi tre punti percentuali.
Il mercato è certo che il settore dell’auto presenterà un aperdita anche per il secondo trimestre dell’anno, ma è convinto che il rosso sarà inferiore ai €429 milioni del primo trimestre.
Secondo le attese, il bilancio operativo del gruppo dovrebbe mostrare un miglioramento, con un passivo dimezzato rispetto ai €299 milioni di fine marzo.
Il risultato netto dovrebbe essere positivo grazie all’operazione di cessione del 34% di Ferrari a Mediobanca, che ha prodotto una forte plusvalenza.
Tra venerdì e sabato è stato dato l’ok a un prestito convertibile da €3 miliardi delle banche al gruppo torinese.
Dell’argomento tratta oggi anche il Wall Street Journal Europe ricordando che con questo denaro il Lingotto dovrebbe poter guardare con maggiore tranquillità al futuro.
Rispetto agli accordi originali, le banche hanno concesso a Fiat 5 mesi in più per rispettare gli impegni di riduzione del debito.
Il gruppo deve comunque rispettare alcuni paletti.
Deve ridurre l’indebitamento finanziario netto a €3 miliardi entro il marzo 2003;
deve ridurre i debiti lordi a €23,6 miliardi per la stessa data;
deve mantenere il rating dei debiti al di sopra dei junk bond.
Se Fiat non rispetterà anche uno solo di questi impegni, le banche convertiranno automaticamente il credito in azioni.
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