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FED: TASSI IN RIALZO (OVVIO) MA QUANDO?

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva, portando il differenziale a 185 pb da 183. In Italia l’asta Bot a 12 mesi ha registrato una buona domanda, pari a 1,85 volte l’offerta rispetto a 1,72 dell’asta precedente. Le emissioni continueranno per tutta la settimana per un ammontare totale di circa 35 Mld€.

Oggi è attesa l’asta olandese fino a 2,5 Mld€ per titoli con scadenza 2015. Il problema del debito pubblico inizia però a pesare sui bilanci dei governi. La Gran Bretagna a tale proposito ha annunciato la vendita di asset per 16 Mld£ nei prossimi due anni di cui 3 Mld£ nelle prossime due settimane (tra cui ad es. la partecipazione al tunnel della Manica) al fine di ridurre l’elevato debito pubblico. Sul fronte macro in Francia sono stati pubblicati i prezzi al consumo di settembre che hanno evidenziato un calo superiore alle attese, imputabile in gran parte al calo del settore energia.

Oggi avremo anche i dati sull’indice Zew di ottobre che dovrebbe continuare il trend di miglioramento degli ultimi mesi. Negli Usa tassi di mercato in lieve calo in seguito alla notizia di test missilistici da parte della Corea del Nord e dopo le dichiarazioni di Bullard, presidente della Fed di St.Louis, secondo cui l’inizio di una fase di rialzo dei tassi deve essere preceduta da un calo del tasso di disoccupazione. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare con titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita’ e calo degli indici, basta accedere alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa solo 0.77 euro al giorno, provalo ora!

Emerge pertanto in modo sempre più evidente e chiaro il dibattito all’interno della Fed tra chi (ad es. Hoenig, Lacker e Warsh) caldeggia l’ipotesi di rialzo dei tassi anche prima di chiari segnali dal mercato del lavoro e chi invece (ad es. Dudley e Lockhart) si è espresso con toni molto più cauti al riguardo.

Con riferimento ai mercati azionari, ieri l’indice S&P500 ha eguagliato i massimi dell’anno in prossimità di quota 1080 punti, trainato soprattutto dal comparto energetico dopo il forte rialzo del greggio. Oggi sono attese importanti trimestrali tra cui quella di Intel a mercati chiusi. Il Dollaro debole tende a supportare il clima positivo, in considerazione anche del fatto che, il 47,9% delle società all’interno dell’indice S&P500 nel 2008 ha generato il proprio fatturato all’estero, rispetto al 43,6% del 2006 (dati di fonte S&P). Per oggi resistenza sul decennale a quota 3,35%.

Valute: Dollaro in deprezzamento verso Euro, dopo aver testato per la terza volta in pochi giorni il livello di 1,4815. I dati in merito al punto di vista degli speculatori mediante future, evidenziano posizioni a favore dell’apprezzamento dell’Euro vs. Dollaro ai massimi da gennaio 2008. Tale indicazione nel breve rafforza l’importanza del livello di resistenza a 1,4815. Primo supporto in prossimità di 1,4680. Stabile l’andamento del Dollaro verso lo Yen, con il cambio che si mantiene intorno a quota 90. Lo Yen si è deprezzato anche verso l’Euro, con il cross che questa mattina viaggia sopra quota 133, sulla scia dei rialzi dei listini azionari.

Materie Prime: giornata positiva per quasi tutte le commodity. In rialzo gli energetici, con il gas naturale che ha chiuso a +2,31% ed il greggio Wti a +1,94%. Bene anche gli agricoli con il grano che guida i rialzi a +5,61% seguito dal mais (+5,24%) sui timori che il maltempo in Usa ritardi i raccolti. Unica eccezione per il cacao che ha registrato il maggior calo da quattro mesi (-5,4%) dopo la revisione di un report dell’European Cocoa Association che fa temere una minore domanda. In lieve rialzo i preziosi.

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