Economia

Niente taglio tassi, Fed snobba inflazione debole: fattore temporaneo

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Resta improntato alla cautela l‘approccio della Fed sulla rotta futura dei tassi di interesse Usa. Secondo quanto scritto nei verbali dell’ultima riunione della banca centrale Usa, quella terminata il primo maggio scorso con il costo del denaro fermo al 2,25-2,5%, molti membri del braccio di politica monetaria della banca centrale (Fomc) hanno sostenuto che un tale approccio “resterà probabilmente appropriato per un po’”.

“Specialmente in un contesto di crescita economica moderata e pressioni inflative invariate, anche se le condizioni economiche e finanziarie globali hanno continuato a migliorare”.

L’attenzione della banca centrale americana si è focalizzata in particolare sulla recente debolezza dell’inflazione, visto come un trend temporaneo e che non modificherà le decisioni di politica monetaria. Nell’ultima riunione della banca centrale americana, il governatore Jerome Powell aveva sostenuto la stessa tesi deludendo gli investitori che, a fronte di un’inflazione debole, avevano sperato in un taglio dei tassi nell’anno in corso.

In pratica la Fed sembra essere a suo agio nell’aspettare e vedere come andrà in dato. La misura preferita dalla Fed dell’inflazione, il Pce core, è salito dell’1,6% a marzo rispetto a un anno prima, meno del +1,8% registrato a gennaio e del +2% registrato a dicembre.

Alcuni membri dell’Fomc hanno comunque spiegato che se l’inflazione non si risolleverà nei trimestri a venire, le aspettative sul dato “potrebbero diventare ancorate a livelli inferiori” alla crescita annua del 2% che è pari al target della Fed. E questo potrebbe rendere più difficile il raggiungimento del target stesso.