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Fed, quando sarà la riunione e cosa farà Powell?

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Alle 20 ora italiana si riunirà la Federal Reserve. Cosa aspettarsi? Anche se la riunione dovrebbe essere relativamente tranquilla, secondo gli analisti potrebbe essere una sfida per il capo della Fed Jerome Powell, che dovrà moderare la reazione dei mercati finanziari.

Le borse sono salite perché gli investitori si aspettano che la banca centrale riesca a ottenere un atterraggio morbido per l’economia e a spegnere l’inflazione a sufficienza per tornare alla politica di allentamento.

Il rialzo dei tassi della Fed mercoledì sarebbe l’ottavo dallo scorso marzo. Il tasso obiettivo dei fed fund si collocherebbe tra il 4,50% e il 4,75%. Si tratta di un punto percentuale di distanza dal punto finale stimato dalla Fed, o intervallo di tassi terminali, dal 5% al 5,25%.

Gli investitori saranno attenti a tutti i commenti che Powell farà sull’economia e se si aspetta una recessione, come previsto da molti economisti. La banca centrale non ha previsto una recessione nelle sue previsioni, ma si aspetta una crescita piatta e molto lenta, e vede il tasso di disoccupazione in forte aumento al 4,6% entro la fine dell’anno, dal livello di dicembre del 3,5%. Si prevede che la Fed non apporterà modifiche sostanziali alla sua dichiarazione politica quando annuncerà il rialzo dei tassi. L’ultima dichiarazione ha affermato che saranno appropriati “continui aumenti” dell’intervallo dei tassi target per raggiungere una posizione politica in grado di riportare l’inflazione al 2%.

Il parere degli analisti sulla Fed

Passando in rassegna le previsioni degli analisti, partiamo da Kevin Thozet, membro dell’investment committee di Carmignac, secondo cui “la Fed d’ora in poi dovrebbe aumentare i tassi a un ritmo più lento e procedere la prossima settimana con un “normale” aumento di 25 punti base, portando i Fed fund al limite fissato per i terminal rate. La persistenza dell’inflazione salariale implica che i tassi di deposito saranno portati a un livello più alto di quanto stimato o che si aggireranno sul livello terminale più a lungo del previsto”.

Quali implicazioni per i mercati obbligazionari? “Il prossimo incontro della Fed lascia poco margine per le sorprese” dice l’esperto. Che aggiunge:

“La riunione di marzo e di giugno potrebbero essere caratterizzate da due ulteriori rialzi di 25 punti base (ossia più di quanto prezzato attualmente). Analogamente, anche nell’Eurozona il rischio sui tassi d’interesse a breve termine è al rialzo. Al contrario, i rendimenti dei titoli a più lunga scadenza potrebbero diminuire. Questi hanno infatti riacquistato il proprio valore protettivo, con i tassi d’interesse reali nuovamente in territorio positivo e un maggior numero di buone notizie”.

Secondo Jon Maier, cio di Global X, la decisione del FOMC è in arrivo e il mercato sta prezzando il 95% di probabilità di un rialzo dei tassi di 25 punti percentuali.

“Tutti gli occhi sono puntati sulla conferenza stampa del presidente Powell: ci aspettiamo che reiteri un tono da falco, con un potenziale shock sui mercati (…) L’attenzione degli investitori, in vista di questa riunione, è su eventuali indicazioni sulla traiettoria del tasso dei federal funds, e se Powell farà osservazioni sugli indicatori delle condizioni finanziarie. La sensazione è che verrà respinta l’idea di potenziali tagli dei tassi nel breve e medio termine, a meno  che la Fed non veda chiari segnali di rallentamento nei dati sull’occupazione o che l’economia si avvicini all’obiettivo del 2% di inflazione.”

Secondo Tiffany Wilding, North American Economist e Allison Boxer, economist di Pimco, la Fed rallenterà l’andamento dei rialzi dei tassi a 25 punti base (pb), mentre Powell utilizzerà la conferenza stampa per lasciare intendere che la lotta all’inflazione non è ancora finita.

Rialzo di 25 punti base anche secondo Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, secondo cui ci saranno i medesimi rialzi anche nelle riunioni di marzo e maggio. Secondo François Rimeu, senior strategist di La Française AM, Powell terrà “ aperta la porta a una sospensione dei rialzi dei tassi nella riunione di marzo, a condizione che vengano valutate le prospettive sia dell’inflazione che dell’attività economica reale.

Infine, Blerina Uruci, chief US economist di T. Rowe Price secondo cui in merito all’annuncio di oggi della Fed in tema di politiche monetarie, si aspetta  nel 2023 un tasso terminale al 5% con il rischio di un piccolo superamento e tagli di 75 pb nel quarto trimestre, quando l’economia entrerà in recessione:

“Lo scenario più probabile è un rialzo di 25pb a febbraio, di altri 25pb a marzo e un possibile ulteriore rialzo di 25pb a maggio, se i dati lo consentiranno. Per prezzare un tasso terminale del 6% o superiore saranno necessarie una nuova accelerazione dell’inflazione e prove convincenti che escludano una recessione”.