Società

FED: IL TAGLIO DEI TASSI E’ SEMPRE
PIU’ LONTANO

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Momento “no” per l’euro, progressivamente scivolato contro il dollaro fino a quota 1,3426 (da 1,3504) di fronte al balzo dei rendimenti del treasury decennale statunitense, che ha superato quota 5% per la prima volta dallo scorso agosto. Il dollaro ha segnato il miglior rialzo delle ultime tre settimane sulla divisa unica, perché il differenziale fra i rendimenti dei titoli di stato decennali statunitensi e quelli di Eurolandia sono ai massimi di quasi due mesi e rendono conveniente puntare sul biglietto verde, in una fase in cui molti cominciano a disinvestire dalla borsa per puntare sui bond.

E a rafforzare ulteriormente il biglietto verde ci ha pensato la convinzione crescente che la Fed, ormai, abbia messo in un angolo l’ipotesi di un taglio ai tassi d’interesse per aiutare la ripresa economica, e preferisca al contrario aspettare e mantenere il costo del denaro fermo al 5,25% attuale.

Il biglietto verde ha così anche messo fine ai tre giorni di perdite consecutive archiviati contro lo yen, recuperando quota 121,35.

Sul fronte macroeconomico, gli ultimi dati hanno dato ragione a chi ha scommesso sulla divisa statunitense: le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite la scorsa settimana di 1.000 unità a quota 309.000, smentendo gli economisti che avevano previsto un incremento di 2.000 unità a quota 312.000. E le scorte all’ingrosso hanno segnato ad aprile un aumento dello 0,3%, rallentando dopo il +0,4% di marzo, portandosi in linea con con le previsioni degli analisti.