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FED: DIVERGENZE TRA I GOVERNATORI SU RIPRESA

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(WSI) – Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno evidenziato un lieve calo nella parte a breve ed un lieve rialzo della parte a lungo termine, spingendo il decennale verso il 4% e portando lo spread sul 2-10 anni a 50 pb dai precedenti 41 pb. In Germania intanto continuano le contrattazioni salariali. Il sindacato del comparto pubblico ha rifiutato la proposta del governo minacciando nuovi scioperi ad oltranza ad inizio aprile. Il prossimo 29 marzo ci sarà un nuovo incontro con i rappresentanti del governo.

La Bce ieri si è detta pronta a fornire liquidità aggiuntiva, viste le tensioni sui tassi a brevissimo dovute all’avvicinarsi della fine del trimestre, con l’Euribor 3 mesi ai massimi da fine dicembre. Sul decennale la prossima resistenza passa per 4%. Negli Usa tassi di mercato in rialzo fino alla soglia del 3,55% sul comparto decennale. Ieri è stata una giornata in cui si sono svolte contemporaneamente due operazioni di iniezioni di liquidità da parte della Fed, secondo le nuove metodologie introdotte nel mese di marzo.

Da un lato vi è stata la prima asta da 75Mld$ della c.d. TSLF, che consente uno scambio di Treasury vs. titoli garantiti dai mutui con rating massimo e che ha visto un rapporto domanda/offerta pari ad 1,5 ossia non molto elevato. Dall’altro lato la Fed ha annunciato che i fondi presi a prestito dai 20 primary dealers attraverso la discount window (ossia a tassi del 2,5%) sono stati pari a 37Mld$, in rialzo di circa il 28% rispetto alla precedente settimana. Gli operatori si attendevano ammontari più elevati.

Malgrado tale notizia non sono mancate ancora le tensioni sul comparto finanziario in borsa, sulla scia di continue revisioni al rialzo delle stime delle svalutazioni di bilancio attese in vista della pubblicazione delle trimestrali di alcuni importanti banche Usa. Lehman in particolare ha chiuso perdendo circa il 9%. Nel frattempo il dibattito sulle possibili soluzioni della crisi dei mutui prosegue e ieri la candidata Hillary Clinton si è spinta a supportare esplicitamente l’ipotesi di riacquisto da parte del governo dei titoli aventi come sottostanti mutui.

Sul fronte crescita segnaliamo l’emergere di view divergenti all’interno della Fed: da un lato Stern che ipotizza un recupero nella seconda parte dell’anno e dall’altro Lockhart che invece non esclude un differimento al 2009. Per oggi ribadiamo la resistenza a 3,55% sul decennale.

USA: spread 2 – 10 anni.
Valute: Dollaro sostanzialmente stabile verso Euro dopo aver sfiorato il record storico a 1,59. Tale livello si ripresenta oggi come importante resistenza con possibilità di ritracciamento nei prossimi giorni fino all’area 1,56. Yen stabile vs Euro e Dollaro. Durante la notte i dati macro hanno evidenziato l’inflazione giapponese ai livelli più elevati degli ultimi 10 anni, insieme ad un aumento della disoccupazione. Combinazione non positiva per l’economia nipponica. Lo Yen vs Dollaro continua ad oscillare intorno a 100, verso Euro ha creato un livello di resistenza 158.
Materie Prime: in rialzo il greggio Wti salito oltre i 108$/barile dopo che un incendio di un oleodotto nel sud dell’Iraq ha fatto temere danni alla produzione. I prezzi hanno poi corretto sulla notizia che i danni dovrebbero essere limitati. Giornata positiva per i metalli industriali. In rialzo il rame (+4%) dopo che le scorte sono calate ai minimi degli ultimi 7 mesi a Londra. Tra i preziosi l’oro ha chiuso intorno alla parità, in rialzo l’argento (+0,9%). Tra gli agricoli in ribasso il grano e la soia che hanno perso poco meno del 2%.

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