Economia

Fed: coronavirus è un rischio a breve termine per l’economia

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Dopo la Bce anche la Federal Reserve ha deciso di citare l’epidemia di coronavirus come un rischio per l’economia, e non solo quella cinese. In particolare, afferma la Fed nel suo rapporto sulla politica monetaria che sarà presentato dal presidente Jerome Powell alla Camera e al Senato, gli effetti spill-over dall’economia cinese potrebbero colpire i mercati globali ed americani attraverso una rinnovata moderazione della domanda per gli asset rischiosi (quali sono, ad esempio, le azioni).

“La recente ascesa del coronavirus potrebbe provocare interruzioni nel business della Cina che potrebbero trasmettersi ad altri Paesi asiatici e, più in generale, al resto dell’economia globale”, ha affermato la Fed nel report.

Powell aveva già chiarito che gli sviluppi del coronavirus sarebbero stati seguiti con attenzione dalla Fed, in occasione della sua ultima conferenza stampa in seguito alla riunione del Fomc.

Timori dal mercato obbligazionario corporate

Uno degli altri fattori di rischio messi in evidenza dal report riguarda più da vicino le aziende americane: la quota sul totale del debito societario valutato con rating tripla B, appena sopra la soglia al di sotto della quale è giudicato “spazzatura”, è vicino ai massimi storici.
“La concentrazione del debito nella parte bassa dello spettro investment grade crea il rischi che sviluppi avversi, come il deterioramento dell’attività economica, possano sfociare in un volume considerevole di downgrade nell’area giudicata come speculativa”.
Se questo avvenisse una conseguenza prevedibile sarebbe la vendita, da parte di numerosi investitori, dei titoli finiti nell’ambito dei bond “spazzatura”, provocando una pericolosa spirale negativa nei prezzi dei titoli dei bond.
Già il Fmi in passato aveva avvertito, dei rischi posti su scala globale dal crescente peso del debito societario sull’economia globale – e di come esso potrebbe amplificare gli effetti negativi di una recessione.