Economia

FED conferma i tassi a zero. Nessun rialzo prima della fine della crisi

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Tutto come nelle previsioni del mercato. La Fed ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati in una forchetta fra lo 0 e lo 0,25%. Un livello che, secondo le anticipazioni, resterà confermato fino a che la banca centrale Usa non avrà fiducia che l’economia avrà superato il coronavirus.

Per ora i segni dell’impatto del COVID-19 sull’economia si iniziano solo ad intravedere. Ieri la pubblicazione del Pil Usa del primo trimestre ha mostrato una contrazione del 4,8% contro il + 2,1% del trimestre precedente.

Il dato riflette, peggiore delle stime del mercato, riflette i primi effetti del coronavirus, che si è iniziato a far sentire con tutta la sua forza in marzo.  Si tratta della primo calo dai primi tre mesi del 2014, quando l’economia aveva segnato una flessione dell’1,1%, la maggiore dal 2009. La contrazione del Pil nel primo trimestre mette ufficialmente fine alla più lunga ripresa economica americana iniziata dopo la Grande Recessione del 2008-2009.

Ma torniano alla Fed. Nel comunicato diffuso al termine della due giorni di riunione, l’istituto di Washington ha reso noto che:

“La Fed è impegnata a usare tutti i suoi strumenti per sostenere l’economia americana in questo periodo. Il coronavirus sta causando difficoltà negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Il virus e le misure prese per tutelare la salute pubblica hanno causato forti cali dell’attività economica e un aumento dei posti di lavoro persi”, mette in evidenza la Fed.

“La crisi sanitaria attuale peserà pesantemente sull’attività economica, l’occupazione e l’inflazione nel breve termine e pone considerevoli rischi all’outlook economico nel medio termine. Alla luce di questi sviluppi la Fed ha deciso di mantenere invariati i tassi fra lo 0 e lo 0,25%. La Fed – aggiunge la banca centrale – si aspetta di mantenere i tassi in questa forchetta fino a quando non avrà fiducia che l’economia è in grado di navigare gli eventi ed è in posizione per centrare gli obiettivi della massima occupazione e della stabilità dei prezzi“. “La Fed continuerà a monitorare le implicazioni sull’outlook economico delle informazioni che arriveranno, incluse quelle sanitarie e gli sviluppi a livello globale, e userà i suoi strumenti e agirà in modo appropriato per sostenere l’economia”.

A conferma della severità della recessione in atto, il presidente della Fed, Jerome Powell, nella sua prima conferenza stampa virtuale, ha spiegato che Le misure messe in campo per contenere il coronavirus hanno fermato gli Stati Uniti, con “severi effetti sull’economia”: il prossimo dato sul mercato del lavoro dovrebbe mostrare un tasso di disoccupazione a doppia cifra rispetto ai minimi degli ultimi 50 anni degli ultimi mesi. Nel secondo trimestre il calo dell’attività economica dovrebbe essere a una velocità senza precedenti. Le previsioni sono per un un calo del pil fino al 30%. 

Il numero uno della banca centrale Usa ha poi spiegato che la Fed continuerà ad agire in modo “forte” e “aggressivo” a sostegno dell’economia. Ma che la politica monetaria può essere solo parte della risposta all’emergenza, molto è nelle mani della politica di bilancio (il Congresso ha già approvato misure per oltre 3.000 miliardi di dollari ndr).

“Per anni ho predicato la necessità di mettere il debito su una traiettoria sostenibile. Questo non è il momento di preoccuparsi per il debito pubblico” ha concluso il presidente della Fed, precisando che non è il momento di far sì che il debito sia un ostacolo alla battaglia al coronavirus.