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FCA: rinnovato contratto per 87 mila, Fiom fuori dai negoziati

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Dopo quattro mesi di trattativa, è stato rinnovato il contratto per gli 87 mila dipendenti italiani FCA del gruppo Fiat Chrysler Automobiles. In base all’accordo, che entrerà in vigore il primo aprile, i lavoratori del gruppo automobilistico godranno di un aumento delle retribuzioni del 2% annuo oltre ad un incremento del bonus annuale legato agli obiettivi di produttività ed efficienza.

La prima tranche verrà corrisposta a partire da aprile, le altre tre rispettivamente a febbraio 2020, gennaio 2021 e gennaio 2022. Lo rendono noto i sindacati in una nota congiunta precisando che, mediamente, gli incrementi mensili saranno pari a 35,06 euro nel 2019, 35,76 euro nel 2020, 36,48 euro nel 2021 e 37,20 nel 2022.

FCA – sindacati: i tre principali aspetti del nuovo contratto

Oltre all’aspetto retributivo – spiega Fca – sono tre i principali cardini del nuovo contratto.

  • Il primo è il sistema di Welfare aziendale che si sviluppa attraverso il consolidamento del programma di flexible benefits e il potenziamento della previdenza complementare e dell’assistenza sanitaria integrativa.
  • Il secondo è il completamento del sistema partecipativo che – sostiene l’azienda – ormai rappresenta non solo un modello di dialogo qualificato con le organizzazioni sindacali, ma è parte integrante dell’approccio industriale del Gruppo in Italia.
  • Terzo, la definizione della riforma dell’inquadramento introdotta in via sperimentale nel precedente rinnovo contrattuale”, aggiunge Fca.

Divisi i sindacati: soddisfatti Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri, critica invece  la Fiom, che, rimasta fuori dal tavolo delle trattative, parla di “una vittoria per l’azienda. Escludendo noi – dice – hanno escluso i lavoratori”.