Società

FALLISCE LA VARIG.
E ALITALIA?

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(WSI) – È interessante apprendere
che in Brasile dopo 78 anni di vita è arrivata al fallimento conclamato
la compagnia aerea di bandiera, la Varig. Con 2,7 miliardi di euro
di debiti accumulati praticamente tutti nei confronti del governo, è
stata costretta a fare ricorso al codice fallimentare, e dovrà presentare
i suoi piani al giudice civile lunedì prossimo.

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È istruttivo che a provocarne
la drastica accelerazione di una malattia incubata da lungo
tempo siano state due compagnie concorrenti, la TAM che grazie alla
compressione dei costi e ai tagli ai servizi inutili dal 2003 le ha soffiato
la fetta maggiore del mercato delle tratte interne, e nei 12 mesi
successivi è passata dal 30 al 40% dei passeggeri brasiliani. Mentre il
colpo definitivo è stato portato dalla Gol Linhas Aéreas Inteligentes,
che nel mercato brasiliano ha importato in tutto e per tutto il modello
low cost della Ryan Air, con lo strepitoso risultato che offrendo
voli interni a metà delle tariffe Varig è passata dal 5% del mercato
nel 2002 al 26% attuale, superando anch’essa il tirannosauro “di
bandiera”, gravato dai classici costi insostenibili delle vecchia maniera
di concepire il business del trasporto aereo.

Si tratta per noi italiani
di tre lezioni in una. La prima è che persino i
politici brasiliani – non poco corrotti, anche sotto
Lula come si vede, né poco nazionalisti – hanno
dato via libera a compagnie a basso costo capaci
di fare concorrenza aperta al precedente monopolista.
Da noi no, non è mai avvenuto. La seconda
è che agli aiuti pubblici si è detto basta. La terza
è che si è andati dritti dal giudice fallimentare.
Se sull’altro piatto della bilancia mettete i 13 miliardi
di euro che a noi contribuenti è costata l’Alitalia
da che è quotata a oggi in ripiani di perdite,
il Brasile ci batte tre a zero.

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