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Facebook tagga le foto: cool o invasione della privacy?

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New York – Social network ancora sotto attacco per le pratiche che mettono a repentaglio la privacy degli utenti. E’ nuovamente Facebook a finire nel mirino: l’accusa e’ di aver utilizzato un sistema di riconoscimento facciale per automatizzare il processo di tagging, l’aggiunta del nome di una persona in una foto, riporta Reuters.

Si accende il dibattito sul tema visto l’immenso database di foto, che continuerà ad associare i nomi alle nuove immagini a meno che non venga espresso il rifiuto sul servizio.

Facebook ha annunciato che sta collaborando con l’Unione europea, la prima ad aver sollevato il problema. Ora, il colosso dei social network è sotto investigazione anche dalla Federal Trade Commission degli Stati Uniti, dopo che l’Electronic Privacy Information Center (EPIC) e altri gruppi sulla privacy hanno presentato l’accusa per l’utilizzo di tecniche biometriche di identificazione.

Facebook ha respinto le accuse annunciando che non c’è niente di male sul sistema utilizzato e che comunque gli utenti che temono sulla privacy possono non utilizzare il servizio.

“Abbiamo introdotto il sistema di Tag Suggestions per aiutare le persone quando inseriscono un tag nella foto dei loro amici. Abbiamo annunciato l’utilizzo dello strumento nel dicembre 2010 e non abbiamo mantenuto nascosto niente”, dice la nota ufficiale di Facebook, riporta la Reuters. “Adesso che lo stiamo utilizzando in larga scala, abbiamo avvisato gli utenti sulla disponibilità del servizio e su come funziona. Il sistema funziona solo quando le foto vengono aggiunte nel sito. Nessun azione viene compiuta autonomamente per conto dell’utente, ed ogni aiuto del sistema può essere tranquillamente ignorato.”