
L’Unione europea sembra tutta compatta contro la Russia sul caso dell’ex spia russa avvelenata in Gran Bretagna a Salisbury. Secondo quanto riferito dal Financial Times almeno 5 Paesi (Francia, Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania) stanno valutando l’espulsione coordinata di diplomatici russi come ritorsione per l’avvelenamento di Sergei Skripal.
L’attribuzione da parte dei leader europei della responsabilità dell’attacco a Mosca apre dunque la strada a possibili sanzioni Ue, ha spiegato una fonte europea: “L’attribuzione è il primo passo”. Questo mentre l’Unione europea ha deciso di richiamare “per consultazioni” il proprio ambasciatore a Mosca.
La risposta di Mosca non è tardata ad arrivare: il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, ha detto oggi che “l’investigazione” sul caso Skripal “non è ancora finita e la Gran Bretagna cerca di costringere i partner a passi verso lo scontro“. Lavrov pensa che Londra “punti a rendere la crisi con la Russia quanto più profonda possibile”. “Ogni paese – ha dichiarato Lavrov durante la sua visita in Vietnam – deve prendere le decisioni da solo in base alla propria comprensione del senso della dignità”.
Intanto, ieri Regno Unito, Germania e Francia dopo l’incontro a tre fra Theresa May, Angela Merkel ed Emmanuel Macron a margine del Consiglio Europeo di Bruxelles hanno dichiarato di essere “d’accordo sull’importanza di mandare un messaggio europeo forte in risposta alle azioni della Russia”. I tre hanno poi convenuto che “non esiste altra spiegazione plausibile se non che lo Stato russo sia responsabile” dell’accaduto.