Economia

Evergrande schiva il default per la seconda volta

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Pericolo scampato per Evergrande, che evita per un soffio il default. Il secondo sviluppatore immobiliare cinese, oberato da 305 miliardi di dollari di debiti, avrebbe, secondo l’agenzia Bloomberg, avrebbe onorato i suoi impegni prima della scadenza di ieri dei 30 giorni di tolleranza oltre la quale sarebbe scattata l’insolvenza. Complessivamente, il gruppo cinese avrebbe pagato gli interessi su “almeno due bond su tre, in dollari”.

Evergrande, cosa è successo

Tutto questo mentre il gruppo di consulenza tedesco DMA (Deutsche Marktscreening Agentur) aveva chiesto ufficialmente la procedura di bancarotta.

La società indipendente di servizi per il mercato, in una nota inviata alla stampa, evidenzia come il colosso cinese nelle costruzioni abbia lasciato trascorrere 30 giorni dal mancato pagamento di due emissioni obbligazionarie scadute a fine settembre.

“La stessa Dmsa ha investito in questi bond e non ha ricevuto alcun pagamento di interessi ad oggi. Ora stiamo preparando l’azione di bancarotta e chiediamo a tutti gli obbligazionisti di aggregarsi”.

Secondo le indiscrezioni raccolte da Bloomberg invece gli interessi sono stati pagati ma “in ritardo” su un totale dovuto di 148,1 milioni di dollari (128,87 milioni di euro). I titoli incriminati pagano un tasso d’interesse del 9,5% con scadenza nel 2022, del 10% con scadenza nel 2023 e del 10,5% con scadenza nel 2024.

La notizia del pagamento degli interessi ha messo le ali al titolo (+10% alla Borsa di Hong Kong) ma non ha spazza via tutte le incertezze sul futuro del gruppo del real estate.

Evergrande aveva già evitato la procedura d’insolvenza lo scorso ottobre pagando le cedole prima della scadenza di un periodo di proroga di 30 giorni, ma sul colosso pendono obblighi per oltre 300 miliardi di dollari (261 miliardi di euro).

La crisi di Evergrande è iniziata nel momento il cui il governo ha attuato una serie di strette per limitare la leva delle società del mattone in base al nuovo programma di un’economia più equa e condivisa.

Ora la Fed è preoccupata del rischio contagio

A questo proposito, la Federal Reserve Usa ha segnalato nel sul ultimo Financial Stability Report, che la crisi immobiliare cinese, che ha nel rischio di bancarotta di Evergrande la punta dell’iceberg, pone “rischi” alla crescita globale. 

Secondo il rapporto sulla stabilità della Fed, che, “lo stress in Cina potrebbe mettere a dura prova i mercati finanziari globali attraverso un deterioramento della propensione al rischio, comportare rischi per la crescita economica globale e influenzare gli Stati Uniti”.

Si tratta di una correzione di rotta da parte della banca centrale americana. Due mesi fa il presidente della Fed Jerome Powell ha ridimensionato il rischio di contagio della crisi Evergrande, sostenendo che la situazione del gigante immobiliare sembrava limitata alla Cina.