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Evasori del bollo auto: recuperati 36 milioni di euro

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I primi a sorprendersi sono stati gli uffici regionali. E adesso l’assessore al Bilancio Giovanna Quaglia parla di «un’azione di recupero che ha ottenuto risultati al di sopra delle aspettative». Nel giro di un anno, infatti, la Regione ha incassato 36 milioni dalla scoperta di piemontesi che non hanno pagato il bollo auto o che se ne stavano dimenticando. L’intensificazione della lotta all’evasione ha portato nelle casse regionali 22 milioni in più dell’anno scorso, soldi che saranno messi già messi a disposizione con il bilancio di assestamento del 2011.

Secondo Quaglia «il successo dell’operazione di recupero è dovuto al sistema utilizzato dalla Regione, che permette di fare controlli incrociati tra la propria banca dati e quelle di altri enti locali e organismi statali». Il sistema affinato nel corso degli anni prevede quattro fasi di intervento. La prima: l’invio ai cittadini dell’avviso di scadenza della tassa di circolazione per evitare dimenticanze ed errori. La seconda: invio di una prima lettera di pre-accertamento con l’invito a regolarizzare la propria posizione fiscale.

La terza: se il preavviso non ha dato risultati viene notificato l’avviso di accertamento. La quarta: agli automobilisti morosi viene recapitata la notifica dell’ingiunzione di pagamento e di tutte le procedure di recupero coattivo previste. Gli uffici regionali hanno puntato molto sui preavvisi, tanto che il numero degli accertamenti è passato dai 1.279 del 2010 a poco più di 79 mila con un incasso lievitato da 125 mila euro a 12 milioni. Le ingiunzioni di pagamento hanno portato a raddoppiare l’incasso: da 10 a 19 milioni. In crescita anche il numero e il valore delle quietanze legate agli accertamenti: da 26.228 a quasi 28 mila con un recupero che arriva a 5 milioni contro i tre del 2010.

Gli introiti della tassa di circolazione rappresentano il 5 per cento delle entrate proprie della Regione. Dai 3 milioni e 759 mila vetture del parco circolante si ricavano 460 milioni l’anno. L’assessore Quaglia annuncia «l’intenzione della giunta di proseguire e incentivare quest’azione di recupero dell’evasione, che nasce in primo luogo come azione di informazione ai cittadini sull’obbligo di pagamento della tassa di circolazione e sulle conseguenze della scelta di evaderla». L’assessore, poi, spiega che «l’avviso delle scadenze di pagamento è un’informazione diretta ai cittadini, un servizio per gli utenti».

Nelle intenzioni della giunta Cota la scelta di investire uomini e risorse (sullo sfondo c’è il progetto per ampliare le funzioni dell’Anagrafe Tributaria Piemontese) nasce per «recuperare risorse dalla lotta all’evasione fiscale. Il nostro obiettivo è che tutti i contribuenti paghino il dovuto. Solo così ci sono le risorse necessarie per permettere alla giunta di non aumentare le aliquote regionali sui tributi».

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