Economia

Eurovita, le associazioni dei consumatori studiano una class action contro i collocatori

Era nell’aria da giorni la rivolta degli assicurati Eurovita per far valere le proprie ragioni e recuperare i propri risparmi congelati nelle polizze vita. Dopo la richiesta dell’istituzione di un fondo di garanzia come quello per i salvataggi bancari e di un risarcimento danni all’ex amministrazione, ora nel mirino dei “colpevoli” sono le banche, i consulenti e gli intermediari che hanno collocato al pubblico le polizze e hanno quindi responsabilità dirette verso i clienti.

Nel dettaglio, il Codacons secondo l’ansa.it starebbe studiando addirittura una class action contro gli attori coinvolti tra le possibili azioni legali se l’ipotesi spezzatino non venisse concretizzata. L’associazione dei consumatori spiega che “353mila clienti italiani sono coinvolti nella vicenda Eurovita che mette a rischio 15,3 miliardi di euro di fondi investiti attraverso le polizze collocate dalla società. Una situazione delicatissima alla quale si sta tentando in queste ore di trovare una soluzione che possa garantire gli interessi degli investitori. Un percorso non semplice che potrebbe concludersi con danni economici per i soggetti che detengono le 413mila polizze a rischio. Per tale motivo, se non sarà trovata una soluzione adeguata a tutelare gli assicurati che hanno investito il proprio denaro nelle polizie Eurovita, il Codacons è pronto a scendere in campo e avviare tutte le iniziative legali del caso, compresa una class action verso banche, consulenti e intermediari che hanno collocato al pubblico le polizze e hanno quindi responsabilità dirette verso i clienti“.

Eurovita, intervento dello Stato necessario per salvarla

Anche Federconsumatori chiede di agire tempestivamente: “come è stato fatto per le banche a rischio fallimento, anche per Eurovita serve presto una soluzione a livello nazionale. Deve intervenire lo Stato, magari promuovendo una cordata di assicurazioni che rilevino le quote della compagnia, altrimenti i risparmi degli assicurati sono a rischio“.

Nel corso di un recente incontro con Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, le associazioni dei consumatori hanno in sostanza chiesto una soluzione che butti acqua sulla miccia della crisi sistemica, sollecitando affinché gli intermediari interessati anticipino eventuali riscatti agli assicurati in cambio degli investimenti sottostanti che, secondo l’Ivass, sono reali e solidi (a scadenza) e soltanto deprezzati per effetto dell’attuale spinta inflazionistica, che ha provocato perdite anche su titoli di Stato europei emessi pochi mesi fa. In tal modo gli assicurati otterrebbero quella serenità che consentirebbe loro di mantenere l’investimento senza ricorrere al riscatto, in quanto garantito dall’intervento degli intermediari: una soluzione che eviterebbe perdite certe per i sottoscrittori.

Tempistiche di intervento determinanti

Per le associazioni dei consumatori la tempistica dell’intervento è determinante al fine di evitare il protrarsi di un pesante clima di incertezza che coinvolge quasi 400mila famiglie, che hanno allocato i loro risparmi in Eurovita Spa. Per questo il mondo consumeristico rinnova ad Ivass l’invito ad un maggiore e stringente coinvolgimento su tematiche care e tipiche del rapporto consumatori/imprese, in particolare per un Paese in cui, non solo vi è carenza strutturale di educazione finanziaria, ma anche un baratro di conoscenze e di coperture assicurative. In aggiunta, sollecitano all’istituto di vigilanza la necessità di trattare tematiche generali quali l’eliminazione delle clausole vessatorie nei contratti assicurativi, l’introduzione della portabilità dei certificati assicurativi e la riforma della procedura di risarcimento diretto.