Economia

Europa gela il governo Renzi. Bocciatura evitata per un soffio

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ROMA (WSI) – È stata evitata all’ultimo minuto la bocciatura della richiesta italiana di far slittare di un anno il pareggio di bilancio. La frase è stata infatti cancellata dal testo delle raccomandazioni rese note dalla Commissione Europea su iniziativa del commissario italiano Antonio Tajani. Nelle raccomandazioni della Commissione Ue all’Italia si legge che “in base alla valutazione del programma e delle previsioni della Commissione, il Consiglio è dell’opinione che servono sforzi aggiuntivi, anche nel 2014, per rispettare i requisiti del Patto di stabilità”.

“Aumentare l’intensità delle riforme per sostenere la crescita e l’occupazione”, chiede il commissario agli Affari economici Olli Rehn il quale ha riconosciuto che l’Italia è già “impegnata in un programma di riforme considerevole”. Ma ha anche ricordato l’alto livello del debito pubblico del Paese. La richiesta è anche di “spostare ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi e ai beni immobili e all’ambiente nel rispetto degli obiettivi di bilancio e a questo scopo valutare l’efficacia delle recente riduzione del cuneo assicurandone il finanziamento nel 2015”.

Per l’Ue, “il raggiungimento degli obiettivi di bilancio non è totalmente suffragato da misure sufficientemente dettagliate soprattutto dal 2015”. L’Italia dovrà dunque “rafforzare le misure di bilancio per il 2014” visto lo “scarto” nel rispetto della “regola di riduzione del debito” e “nel 2015 deve operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio” per poter “assicurare che il debito sia su un percorso discesa sufficiente”. Tra le raccomandazioni, c’è anche quella di “garantire una migliore gestione dei fondi Ue con un’azione risoluta di miglioramento della capacità di amministrazione, della trasparenza, della valutazione e del controllo di qualità a livello regionale specialmente nelle Regioni del Mezzogiorno”.

La Commissione Ue ha anche definito “lo scenario macroeconomico su cui si fonda il Programma nazionale di riforme (dell’Italia, ndr) è leggermente ottimistico”, e “nel 2014 è prevista una deviazione dal pareggio che se si ripetesse l’anno successivo potrebbe essere valutata come significativa”.

”Commissione Ue apprezza riforme italiane. Debito alto, lo sapevamo: acceleriamo riforme e privatizzazioni per ridurlo in modo sostenibile”. E’ il tweet di commento alla ‘pagella’ dell’Ue del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Il governo è ”fiducioso che gli interventi pianificati consentiranno di raggiungere gli obiettivi indicati nel Programma di Stabilità e conferma il proprio impegno a introdurre e implementare le riforme strutturali che il paese attende da lungo tempo”. Lo afferma il Mef in una nota dopo le valutazioni di Bruxelles.

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Le indiscrezioni della vigilia trovano conferma. Mancano 9 miliardi di euro ma la Commissione europea non boccia la richiesta di Roma di uno slittamento. Per il paraggio di bilancio c’è tempo.

Nessun riferimento invece a una manovra bis. Le raccomandazioni principali includono una correggezione della deviazione dall’equilibrio dei conti. In ballo c’è lo 0,6% del Pil.

L’Italia deve poi rafforzare il sistema bancario.

Queste in sintesi tutte le raccomandazioni specifiche per il nostro paese. Per Bruxelles, l’Italia deve “rafforzare la resilienza del settore bancario, garantendone la capacita’ di gestire e liquidare le attivita’ deteriorate per rinvigorire l’erogazione di prestiti all’economia reale; promuovere l’accesso delle imprese, soprattutto di quelle di piccole e medie dimensioni, ai finanziamenti non bancari; continuare a promuovere e monitorare pratiche efficienti di governo societario in tutto il settore bancario, con particolare attenzione alle grandi banche cooperative (banche popolari) e alle fondazioni, al fine di migliorare l’efficacia dell’intermediazione finanziaria”.

L’Italia a fine anno deve valutare l’effetto delle riforme avviate sul lavoro e valutare se l’esigenza di nuove azioni. Lo afferma la Commissione europea nelle sue Raccomandazioni specifiche per il nostro paese. Per Bruxelles, l’Italia deve “valutare entro la fine del 2014 gli effetti delle riforme del mercato del lavoro e del quadro di fissazione dei salari sulla creazione di posti di lavoro, sulle procedure di licenziamento, sulla dicotomia del mercato del lavoro e sulla competitivita’ di costo, valutando la necessita’ di ulteriori interventi”.

Oltre a cio’, il nostro paese deve “adoperarsi per una piena tutela sociale dei disoccupati, limitando tuttavia l’uso della cassa integrazione guadagni per facilitare la riallocazione della manodopera; rafforzare il legame tra le politiche del mercato del lavoro attive e passive, a partire dalla presentazione di una tabella di marcia dettagliata degli interventi entro settembre 2014, e potenziare il coordinamento e l’efficienza dei servizi pubblici per l’impiego in tutto il paese”.