Economia

Europa deve dividersi in due prima che sia tardi

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NEW YORK (WSI) – L’Unione Europea sta tenendo in vita i Piigs + Cipro con aiuti internazionali e misure di austerita’. Il piano, e’ sotto gli occhi di tutti, e’ destinato a fallire. L’unica opzione che ha l’Europa per sopravvivere e’ cambiare rotta in corsa e spaccarsi in due. Quanto all’unione bancaria, le misure senza precedenti imposte a Cipro, come il prelievo forzoso per i conti correnti superiori a 100 mila euro, vanno nella direzione opposta.

In un editoriale intitolato “The only way forward for Europe is splittsville”, l’opinionista Raúl Ilargi Meijer, sottolinea che Ue e euro potrebbero avere successo se solo i leader della regione smettessero di pensare a una dimensione. Non c’e’ nulla di sbagliato nell’unita’ d’Europa. Ma vederla in un solo modo riduce le opzioni al testardo andare avanti con il progetto gia’ esistente, anziche’ provare a testare altre strade.

Da quando e’ scoppiata la crisi finanziaria Usa nel 2007, le autorita’ europee hanno iniziato a reagire “come se un corpo umano fosse esposto a un tempo gelido per un periodo prolungato (ipotermia)”.

Per salvare il nucleo centrale (l’area core), i flussi di sangue che arrivano alle estremita’ saranno prima o poi interrotti, portando all’amputazione le dita dei piedi e delle mani.

L’impero romano, scrive il direttore di The Automatic Earth, non collasso’ per questo motivo, ma la dinamica simile all’ipotermia sicuramente ebbe un ruolo fondamentale nella fine dell’impero.

Piu’ Roma cerco’ di serrare le cinghia nelle regioni periferiche imponendo le leggi centrali per poter salvaguardare il patrimonio del cuore dell’impero e piu’ resistenza socio-politica ha incontrato.

Dal momento che Italia, Cipro e Spagna non hanno la forza politica per portare i cambiamenti necessari a Bruxelles e Francoforte, l’unica opzione che rimane loro e’ di lasciare l’area euro. Altrimenti verranno soffocati e i paesi dell’area periferica non lasceranno che succeda.

Sembra solo rimandato ormai l’appuntamento con l’abbandono dall’area euro di uno degli stati piu’ indebitati. Come peraltro gia’ visto nelle previsioni sugli effetti che avrebbe causato una mossa simile da parte di Grecia o Cipro, l’effetto domino sara’ immediato.

Ancora non e’ successo, ma basta guardare i numeri macro e gli indici manifatturieri e di produzione dell’Europa pubblicati nelle ultime settimane, compresi quelli delle nazioni dell’area core, per rendersi conto che l’intera economia europea sta andando a rotoli.

Piu’ andra’ male e piu’ l’area core cerchera’ di curare la periferia con dosi di rigore e austerity. A un certo punto rimarranno solo tre nazioni centrali (Germania, Olanda e Finlandia) e 14 periferiche. A quel punto sara’ la maggioranza a imporre le proprie regole. Meglio allora una divisione pacifica ora che una situazione che si profila molto piu’ tesa lasciando ancora passare del tempo prezioso.