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Eurogruppo al test verita’, ma la Grecia e’ destinata a fallire

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Roma – La crisi della Grecia rimane al centro dell’attenzione degli investitori, ma sopratutto della comunita’ internazionale. Oggi e’ attesa una riunione straordinaria dell’Eurogruppo dopo che Standard & Poor’s ha tagliato il rating del debito sovrano ellenico a CCC: ora e’ il peggiore del mondo.

Nel fine settimana si e’ acceso il dibattito tra Germania e Banca centrale europea sulla possibilita’ di una ristrutturazione del debito greco, ossia la partecipazione delle banche creditrici con un rinnovo volontario dei titoli di Stato ellenico posseduti. Un compromesso tra le due posizioni verra’ cercato proprio oggi, nella riunione straordinaria in calendario.

Ma il dibattito e’ destinato a proseguire. Sempre questa settimana, il 17 giugno, e’ previsto infatti un incontro tra il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il presidente francese, Nicolas Sarkozy. La soluzione finale dovrebbe essere decisa nella riunione dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, previste a fine giugno.

Prosegue intanto il braccio di ferro tra Germania e Bce. Venerdì la camera bassa del Parlamento tedesco ha approvato una mozione non vincolante che supporta l’ulteriore piano di aiuti alla Grecia, ma chiedendo in cambio il contributo degli istituti di credito.

Una richiesta in linea con la proposta del ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble, che nei giorni scorsi aveva più volte sostenuto che gli obbligazionisti debbano assumersi parte degli oneri del futuro piano di aiuti per la Grecia, accettando un allungamento delle scadenze dei titoli. Sulla stessa linea di pensiero si sono schierate anche Olanda e Francia, mentre Finlandia e Austria non sembrano lontane.

Non e’ dello stesso parere invece la Bce. L’istituto centrale teme che la proposta di Schauble provochi un effetto domino sui mercati e che il pacchetto di aiuti ad Atene possa prevedere alla fine anche l’impegno della Bce ad accettare titoli greci nei pronti contro termine, con una conseguente ingerenza nella politica monetaria.

Le prime reazioni dagli istituti di credito sarebbero positive. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, le banche tedesche e francesi sono disposte a una ristrutturazione morbida del debito greco. Il Financial Times ha riportato che gli istituti transalpini sono d’accordo in linea di principio a sottoscrivere nuove emissioni di debito greco per sostituire i bond in scadenza a patto che tutti i creditori facciano lo stesso.

Secondo il ministro delle Finanze greche, George Papaconstantinou, la soluzione migliore sarebbe l’Iniziativa di Vienna, ossia il metodo utilizzato per il salvataggio dell’Europa dell’Est attraverso il rinnovo volontario dei prestiti bancari. Una soluzione più gradita alla Bce, ma non sufficiente agli occhi della Germania, che teme il peggioramento dello scenario. Secondo la Merkel se non si salvera’ la Grecia, si assistera’ a una crisi molto peggiore di quella scatenata dal fallimento di Lehman Brothers.

Il tempo stringe e per alcuni investitori e’ solo questione di sapere quando e come fallira’ il paese. La Grecia dovra’ ricevere ai primi di luglio la quinta tranche di aiuti da 12 miliardi di euro previsti nel pacchetto da 110 miliardi concesso poco piu’ di un anno fa. Ma la quota del Fondo monetario internazionale (quasi 4 miliardi) sarebbe a rischio in mancanza di garanzie che il Paese ellenico riesca a finanziarsi nei prossimi 12 mesi. Una condizione possibile solo con un nuovo pacchetto di nuovi aiuti, che secondo le ultime voci, dovrebbe aggirarsi intorno ai 90 miliardi di euro.

Oggi il governo greco, che prevede di emettere 1,25 miliardi di euro di titoli a 26 settimane, ha risposto alla decisione dell’agenzia di rating dicendo che il downgrade non tiene conto dei colloqui “intensi” tra i funzionari europei per incontrare i bisogni finanziari di Atene. I cds di Grecia, Irlanda e Portogallo sono balzati a nuovi livelli record ieri sui timori che non si trovi una soluzione per risolvere il caos del debito.

“La Grecia fallira’, ormai e’ solo una questione di sapere quando, piuttosto che di se lo fara’”, ha detto a Bloomberg Vincent Truglia, Managing director di Granite Springs Asset Management LLP ed ex componente della divisione dei rating sul credito di Moody’s. “E’ una questione di insolvenza basilare piuttosto che di liquidita’. Solo una svalutazione del debito fa al caso della Grecia”.

Gli swap sul debito greco sono balzati 47 punti base ai massimi di sempre di 1.610 dopo la notizia del downgrade di S&P. Quelli irlandesi sono cresciuti di 27 punti base a 740, quelli portoghesi a 764 (+22 pb). S&P ha un “recovery rating” di 4 sulla Grecia, il che vuol dire che stima che i detentori di bond recupereranno dal 30 al 50% del loro investimento.