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Euro: la tendenza resta ribassista

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(WSI) – Giornata relativamente tranquilla quella di ieri, con le borse che hanno chiuso leggermente in positivo in Europa e America, e che si sono girate in negativo nella sessione asiatica, mantenendosi comunque non così distante dallo zero. I dati in uscita ieri non hanno mostrato sorprese e l’unico di essi che avrebbe potuto far muovere un po’ il mercato, non l’ha fatto poiché uscito esattamente in linea con le aspettative: stiamo parlando del Pil inglese che ha fatto registrare un modesto +0.3% su base annua, mentre un decremento di due decimi di punto percentuale su base mensile.

La sterlina ha addirittura ripreso vigore dopo la pubblicazione del dato, riportandosi quasi a quota 1.5100 da 1.4950 e nel momento in cui scriviamo siamo a 1.50 ¼. Oggi ancora dati importanti per il Regno Unito, con la pubblicazione dei dati relativi all’inflazione, potenziale problematica davvero lontana ora come ora tant’è che le previsioni sono per una variazione nulla su base mensile mentre ad una diminuzione da +3.4% a +3.1% su base annua. Seguono dati importanti per l’euro con la pubblicazione dello ZEW, atteso a 25.3 da 28.7 per poi terminare con la bilancia commerciale negli Stati Uniti (-39.2b$ le attese, contro un precedente di -40.3b$). Una notizia degna di attenzione riguarda la possibilità che passi il tanto atteso Regulatory Bill in America, la legge che dovrebbe garantire più controlli e minori possibilità che accadano dei crack come quelli visti in passato.

Il bill creerà un “consumer bureau” (ufficio dei consumatori) alla Federal Reserve, un consiglio di regolatori per monitorare le imprese per quanto concerne il rischio sistemico per l’economia e un meccanismo per liquidare le società finanziarie di grandi dimensioni il cui collasso metterebbe a rischio l’economia stessa. Un’altra notizia importante arriva invece dal Giappone, dove la Banca Centrale ha annunciato ieri da Tokio un’iniezione di liquidità sul mercato, tramite dei prestiti di dollari della durata di 84 giorni (dal 15 luglio al 17 ottobre) ad un tasso di interesse del 1,21 per cento, di fronte alla presentazione di garanzie reali ammissibili. L’operazione si confronta con i $ 3 milioni di offerte pervenute alla precedente iniezione a giugno e con i 210 milioni di dollari in maggio.

Secondo alcuni traders però, la domanda questa volta sarà ridotta in quanto gli operatori non stanno incontrando alcun problema di reclutamento di dollari sul mercato. E’ utile comunque procedere con questa prova generale, che potrebbe essere uno strumento da utilizzare in caso di grosse emergenze. Chiudiamo la prima parte del nostro Morning Adviser ricordando ai lettori che, lo scorso 10 maggio, la Banca del Giappone ha deciso, durante una riunione politica non programmata, di riprendere un accordo di currency swap con la Federal Reserve per erogare prestiti in dollari a istituti di credito a seguito della crisi finanziaria in Europa.

Il mercato sta risultando più stabile di quanto ci si potesse attendere, per cui buona parte dei livelli tecnici sono già stati ampiamente visti nei giorni passati.

L’esempio più significativo è rappresentato dall’immancabile EurUsd, ancora all’interno del range compreso fra 1.2480 e 1.27. Addirittura ieri abbiamo assistito ad un ulteriore restringimento di questa fascia con un test nel primo pomeriggio del minimo di giornata a 1.2550, coincidente con il minimo dei prezzi dal 7 luglio creando così un doppio minimo da tenere in considerazione. Passando su un timeframe giornaliero notiamo che la tendenza rimane ancora ribassista, racchiusa dalla trendline discendente dal doppio massimo di fine novembre a 1.5140, ma che potrebbe essere interrotta, con buono spazio di salita dell’euro, con un superamento a rialzo del range di breve in cui i prezzi si sono venuti a trovare.

Allo stesso modo, anzi con movimenti addirittura inferiori, possiamo identificare una zona laterale molto stretta sul cambio AudUsd: in questo caso troviamo 100 punti di distanza fra il doppio massimo ed il doppio minimo da metà settimana scorsa. I due punti sono 0.8790 e 0.8690 e come spesso suggeriamo in questi casi strategie di breakout sembrano essere le meno rischiose.

Anche il cambio UsdJpy non si discosta troppo da quanto mostrato nell’ultima settimana. Uno sviluppo interessante potrebbe giungere con un nuovo ritorno dei prezzi al di sotto dell’importante livello di supporto (in passato anche resistenza) di 88.25, alla cui rottura potremmo attenderci un’accelerazione ribassista sino a 87 figura, di nuovo.

Vediamo ora l’EurJpy, che in una tendenza di breve calante, descritta dalla linea discendente dal massimo di 112.65 di fine settimana scorsa, ha due livelli da sfruttare in giornata. Il primo, la resistenza, data proprio dalla trendline di cui abbiamo parlato, a 112 figura, ed il secondo, il supporto, dato dalla congestione che in momenti diversi, tra fine giugno e ieri, ha interrotto il movimento del cambio, a 111 figura.

Range stretto anche per il cable. In giornata è da prestare la massima attenzione alla resistenza di 1.5080, molto seguito come livello da inizio luglio, e al minimo di 1.4950.

È da alcuni giorni che si attende un movimento sul cambio GbpJpy. In giornata una rottura del supporto di breve a 132.60 potrebbe favorire il raggiungimento dell’obiettivo a 131.20. Il grande livello di resistenza rimane ancora prossimo a 135 figura.

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