Società

Euro in ripresa a $1,44 dopo peggior tonfo da gennaio

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Roma – Dopo aver continuato a scendere senza sosta nelle ultime contrattazioni, arrivando a sfondare al ribasso anche la soglia a quota $1,44, l’euro riconquista l’importante soglia, seppur debolmente, e si attesta a $1,4401. Ma di certo la moneta unica rimane ancora sotto i riflettori, insieme ai problemi dei debiti sovrani.

L’euro è arrivato infatti a perdere, nei cinque giorni che sono terminati la scorsa settimana, il 3,3% nei confronti del dollaro, scivolando fino a $1,4316, da $1,4807 in cui si trovava agli inizi della scorsa settimana. Si è trattato della peggior flessione dallo scorso 7 gennaio.

Lo scorso 6 maggio, l’euro ha toccato poi quota 1,4311, al minimo dal 19 aprile. Il tonfo è stato provocato dalle indiscrezioni riportate dal settimanale Spiegel, relative a una possibile uscita della Grecia dall’euro. I ministri dell’Unione europea che si sono riuniti a Lussemburgo hanno poi negato quanto scritto e hanno affermato invece che il paese potrebbe ricevere nuovi aiuti.

Per questo motivo, l’euro torna oggi a respirare dopo il forte scivolone degli ultimi giorni, che ha provocato un calo della valuta anche contro lo yen, fino a 115,44, da quota 120,22 dove oscillava agli inizi della settimana: in questo caso si è trattato della flessione settimanale peggiore dal maggio del 2010.

Intervistato da Bloomberg, Richard Franulovich, senior strategist del settore valutario presso Westpac Banking di New York: “Prendete in considerazione i toni più smorzati di Trichet su un potenziale aumento dei rialzi dei tassi da parte della Bce e i numeri più forti sul mercato del lavoro arrivati dagli Stati Uniti, e alla fine si assiste a un calo del 4% dell’euro in due giorno. E la saga Grecia continua”.