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Euribor a tre mesi: la corsa è no-stop

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti soprattutto sul comparto biennale, mentre sui periferici gli spread si sono ridotti. Sul monetario continua la corsa dell’Euribor tre mesi fissato ieri a 1,343% da 1,338%.

Al momento sembrano un po’ rientrate le tensioni su ipotesi di una possibile ristrutturazione del debito greco. Ieri in Grecia si è tenuta l’asta sui bills trimestrali che ha visto un rendimento in rialzo ed un bid-to-cover superiore ad uno, ma in calo rispetto all’asta precedente.

Intanto in Portogallo il partito socialdemocratico, principale forza d’opposizione, ha dichiarato che il paese ha bisogno dei finanziamenti di Ue/Fmi e che non bloccherà l’accordo sugli aiuti che dovrebbe giungere a metà maggio e quindi prima delle elezioni del 5 giugno.

Sul fronte macro segnaliamo il rialzo del dato preliminare di aprile del Pmi manifatturiero per l’intera area, mentre quello servizi ha registrato un calo rispetto a marzo, ma in linea col consenso di Bloomberg.

In Spagna è attesa l’asta sul titolo a 5 e 10 anni per 2,5-3,5 Mld€, in Germania avremo l’asta sul nuovo titolo a cinque anni fino a 6 Mld€, mentre in Portogallo avremo bills per 0,75-1 Mld€.

Nel frattempo, la banca centrale svedese ha rialzato il tasso di riferimento dello 0,25%, portandolo all’1,75%, (sesto rialzo da metà del 2010) al fine di frenare le spinte inflattive.

Negli Usa tassi di mercato stabili in corrispondenza di listini azionari in rialzo, trascinati principalmente dal comparto delle materie prime, in seguito al recupero del petrolio. La notizia della revisione dell’outlook sul debito Usa, potenzialmente negativa per i titoli governativi Usa, sta invece comportando un calo dei tassi, soprattutto sulla parte trentennale, arrivando a testare i minimi delle ultime 4 settimane.

Il ragionamento degli operatori sembra essere il seguente: se la decisione di S&P servirà da monito ai rappresentanti politici per il raggiungimento di un accordo per la riduzione del deficit, allora è lecito attendersi manovre di austerità all’orizzonte e di conseguenza è più probabile che la Fed in questo contesto continui a rimanere i tassi fermi in prossimità dello 0%.

Il segretario del Tesoro Geithner ha sottolineato che il rating massimo degli Usa non è in discussione. Allo stesso tempo ha aggiunto: “non dobbiamo necessariamente raggiungere un accordo su ogni punto per dare inizio al processo”.

Il ministro degli esteri cinese, sul tema debito pubblico Usa, ha dichiarato che è bene che gli Usa adottino misure responsabili per proteggere gli interessi dei detentori di Treasury, tra cui la Cina figura al secondo posto al mondo dopo la Fed.

Sul mercato azionario hanno impattato positivamente sia il flusso di dati macro dal settore immobiliare, sia alcuni favorevoli dati trimestrali, tra cui quelli di Johnson&Johnson, cui si sono aggiunti a mercati chiusi quelli di Intel, che ha guadagnato circa il 5% segnalando favorevoli aspettative di fatturato per il trimestre in corso.

Valute: euro in marcato apprezzamento durante la notte, con il cross che si è riportato nuovamente sopra quota 1,44 favorito da un differenziale di tasso rispetto agli Usa che sul tratto a 2 anni ha raggiunto un nuovo livello record da fine 2008 in prossimità dei 118 pb. Il venire meno, almeno al momento, delle tensioni sui paesi periferici dell’area, sta spostando l’attenzione degli operatori nuovamente sulle aspettative di un possibile rialzo dei tassi Bce. Per oggi la principale resistenza si colloca a 1,4520, il supporto a 1,4350.

Yen in deprezzamento vs le principali valute dopo la calma tornata sulle borse mondiali. Il nuovo record del dollaro australiano vs quello Usa potrebbe segnalare la riapertura di alcune posizioni di carry. Verso euro, lo yen risulta particolarmente volatile, con il cross tornato in prossimità della resistenza 120. Più contenuto il movimento vs dollaro con un livello di supporto collocato a 82,20 e la resistenza in prossimità di 83,30.

Nuovo massimo da 17 anni per lo yuan cinese vs dollaro. Un esponente della banca centrale ha dichiarato che una maggiore flessibilità della valuta potrebbe aiutare a contrastare le pressioni inflazionistiche presenti nel paese.

Materie Prime: prosegue la corsa dei metalli preziosi. L’oro ha registrato un nuovo record oltre i 1500$/oncia, l’argento è salito oltre i 44$ avvicinandosi sempre più al record storico collocato a 50$.

Bene i metalli industriali guidati dall’alluminio (+1,5%), sui massimi da 32 mesi dopo che la Cina ha dichiarato l’intenzione di ridurre l’eccesso di produzione presente nel paese.

Tra gli energetici in forte rialzo il gas naturale (+3%).

In rialzo anche il greggio Wti (+1%). Segnaliamo anche un discorso del presidente Obama secondo cui gli speculatori stanno impattando sui prezzi dei carburanti. In rialzo il grano del Kansas (+3,3%) ed il caffè (+2,4%), negativo il cotone (-3,4%).

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