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Eur/usd: forte nervosismo, pane per i denti degli speculatori

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Legnano – Il mercato ormai ci ha abituati, e le nostre raccomandazioni di dare importanza al breve termine si sono rivelate ancora una volta preziose.

L’eurodollaro, il cambio più liquido al mondo, dopo essere letteralmente piombato di tre figure ha rimbalzato violentemente di oltre una figura dopo che è stata rilasciata la notizia proveniente da Bruxelles riguardante l’approvazione del piano di aiuti alla Grecia, a patto che venga trovato un accordo sull’applicazione delle misure di austerity che dovranno essere approvate settimana prossima dal governo greco. Questa notizia ha fatto rimbalzare anche i mercati azionari americani che hanno recuperato terreno prima della chiusura e ha contenuto le perdite su Dow Jones e S&P a meno dello 0.50% (Nasdaq positivo).

Ci chiediamo cosa sia cambiato a livello di sentiment di mercato, in quanto la situazione non ci sembra essere diversa rispetto a ieri, tant’è che la conditio sine qua non rimane comunque l’approvazione delle misure di austerity da parte della Grecia.

Eppure il mercato ha reagito, mostrando tutta la reattività derivante dal nervosismo che in momenti come questi è pane fresco per gli speculatori, che si trovano di fronte movimenti importanti da cavalcare soltanto con l’ausilio dell’analisi tecnica, senza farsi troppe domande sul perché e sul per come di un movimento.

Non abbiamo davvero nulla da aggiungere dal punto di vista macroeconomico se non l’indicazione che durante la giornata di ieri il CDS sull’Italia ha toccato 197.833, mostrando che il sentiment di mercato si sta aggravando anche sul Bel Paese.

Ieri abbiamo assistito anche al rilascio dei dati sui jobless claims, usciti a 429k unità contro attese di 415k e sulla vendita di case esistenti, che ha mostrato un lieve miglioramento rispetto alle attese del mercato che si attestavano a -4%, facendo segnare un -2.1% (andando di fatto a confermare, se mai ce ne fosse bisogno, la situazione dell’immobiliare Usa).

Oggi attenzione agli ordini di beni durevoli in pubblicazione alle 14.30, attesi in miglioramento da -3.6% a +1.5%, mentre in mattinata vi sarà la pubblicazione dell’IFO tedesco che potrebbe creare un po’ di volatilità.

Concludiamo la settimana con l’ultimo appuntamento di analisi dei maggiori tassi di cambio.

Abbiamo parlato nei giorni scorsi di quanto difficile sia cercare di approfittare di un movimento multi giornaliero: ancora una volta non possiamo che confermare questa idea, trovando che sul cambio eurodollaro possano essere intravisti, su un grafico giornaliero, due indicazioni contrastanti.

Il primo spunto ribassista giunge dalle media mobili, dato che è da metà gennaio che non assistiamo ad una chiusura giornaliera inferiore alla media mobile di lungo periodo: nonostante i numerosi tentativi, da metà maggio, abbiamo avuto un superamento ma mai uno stazionamento inferiore. Vedremo se quello che dovrebbe rappresentare il settimo tentativo potrebbe effettivamente fornire quel forte segnale ribassista, che troverebbe un ulteriore spinta dal superamento della zona di minimo precedente, 1.40-1.3975.

Osservando il medesimo grafico è possibile invece trovare uno spunto rialzista, intravedendo una particolare configurazione, a triangolo, che secondo i dettami dell’analisi tecnica dovrebbe indicare una possibile continuazione di un trend in atto. Essendo, nonostante tutto, abbastanza chiaro il trend di lungo a favore dell’euro dovremmo attenderci, oltre il superamento di 1.4550 una discreta pressione rialzista in grado di riportare i prezzi al di sopra di 1.50.

Il cambio UsdJpy sta compiendo davvero dei movimenti limitati. Ancora questa mattina ci troviamo con prezzi particolarmente vicini al più importante spunto di supporto, 80 figura, con una passata falsa rottura di 80.60, l’altro livello chiave. Sino ad una rottura il rischio è di continuare a rimanere su questi livelli.

Sembrava che il cambio EurJpy fosse indirizzato, ieri sera, a raggiungere la precedente area di minimo chiave, indicata a 113.50. Così in effetti non è stato dato che a 113.90, senza nessun riferimento con i più recenti livelli di supporto, i prezzi hanno subito una veloce ripresa, tale da riportarci a dover osservare immediatamente il livello di rottura di 115. Quest’ultimo, ancora una volta, si candida a ruolo di più interessante livello di svolta, questa volta rialzista, con un obiettivo posto a 115.75.

Passiamo ad osservare la sterlina, innanzitutto contro il dollaro, per notare come la forte area di supporto indicata a 1.5950 non abbia tradito le attese. Questo livello che già nei mesi passati aveva funzionato così bene come livello di decisa inversione, ha di nuovo arrestato un drastico calo. È ancora presto per decretare la fine della discesa della sterlina, soprattutto sin a che ci si trovi ancora non molto lontano dal livello di supporto.

Non è ancora stato visto qualcosa di simile, che regga il calo della sterlina, sul cambio GbpJpy. Il trend continua a risultare negativo con una linea guida che dai primi di aprile insiste con forte inclinazione negativa. Lo spunto interessante arriva dal potenziale livello di svolta: seppure 132.50 risulti ora lontano è proprio questo il livello dove transita la resistenza dinamica per le prossime giornate e dove possiamo rovare la coincidenza della media di lungo su un grafico daily e la coincidenza di interessanti massimi da tre settimane ad ora.

Diamo ora un aggiornamento sul cambio AudUsd dato che si trova, a distanza di qualche giorno, ancora prossimo ad un interessantissimo livello di supporto. Ancora una volta infatti pensiamo a 1.0450 come il vero livello di svolta, capace di portare ad un cambiamento del trend positivo di fondo.

Concludiamo con il franco dove, questa volta, notiamo un movimento di rafforzamento sia contro euro sia contro dollaro.

Il cambio EurChf ha addirittura, ieri sera, mostrato un nuovo minimo 1.1845 rafforzando l’idea di una tendenza ribassista tuttora in atto. Questo allontana ulteriormente le speranze di una ripresa dell’euro, dato che il primo livello interessante, 1.2150, si trova ora a 200 pip di distanza.

Il cambio UsdChf non ha mostrato un nuovo minimo, pur essendo arrivato ad una manciata di pips dal doppio minimo di 0.8328. Uno spunto positivo di breve potrebbe arrivare con un ritorno al di sopra di 0.8395, nel breve.

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