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Ennesimo sexy scandalo: il premier e la minorenne

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(aggiornato) “Le notizie apparse anche quest’oggi su il Fatto Quotidiano e su alcuni quotidiani in relazione ad asserite dichiarazioni rese da tale Ruby in merito a episodi che sarebbero accaduti presso l’abitazione del presidente Berlusconi, sono assolutamente infondate”. Lo dichiarano gli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini, legali di Silvio Berlusconi. “La stessa Procura di Milano – proseguono i due avvocati – si è già puntualmente espressa sull’inesistenza di indagini in tal senso. Del resto da approfondimenti svolti si è potuto acclarare con numerosissimi riscontri testimoniali la radicale e totale infondatezza delle illazioni giornalistiche avanzate. E’ ovvio – concludono – che saranno esperite tutte le azioni giudiziarie del caso”.

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Berlusconi e la minorenne! – Sembra un titolo dei film di Totò, ma è in realtà il Cetriolo che sta terrorizzando il Cavaliere e lo avvicina alla pensione – il cainano non è indagato, ma è finito in un’indagine su sfruttamento della prostituzione a Milano, come possibile vittima di ricatto. E ci sarebbero anche intercettazioni telefoniche!

Lele Mora alle selezioni per Il bello da sogno “La giovane avrebbe incontrato ad Arcore Silvio Berlusconi con il quale avrebbe raccontato di avere avuto rapporti consenzienti. L’inchiesta non è su eventuali reati di tipo sessuale: aveva più di 14 anni quando avrebbe partecipato alle feste e si è dichiarata consenziente”.

Insomma: per salvarlo dal possibile ricatto, i magistrati lo sputtaneranno a vita! L’amicizia della avvenente marocchina con Nicole Minetti, l’igienista dentale che Silvio ha fatto eleggere in consiglio regionale. Il tentativo della figlia di Lele Mora di adottare la ragazza: a fare da tramite come avvocato il tesoriere milanese di Forza Italia. (dagospia)

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La storia di Ruby, una minorenne ad Arcore

Berlusconi non è indagato, da verificare le parole della ragazza che compirà 18 anni a novembre. Diana Mora, figlia di Lele, ha provato ad adottarla
La ragazza si chiama Ruby, è tuttora minorenne ed è ospite di una comunità protetta. Compirà diciott’anni a novembre e solo allora, raggiunta la maggiore età, potrà decidere di lasciare la comunità.

Ruby è stata ascoltata nel corso dell’indagine sui locali e le discoteche della movida milanese, curata dal sostituto procuratore Antonio Sangermano. Ha raccontato una storia in alcuni punti confusa, non priva di smagliature e contraddizioni. Ha dichiarato di avere avuto alcuni incontri nella villa di Arcore con il presidente del Consiglio: feste, con altre ragazze e ospiti vip.

Dopo le anticipazioni su questa vicenda pubblicate ieri dal Fatto Quotidiano, il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ha smentito l’esistenza a Milano di un’indagine sui rapporti tra una ragazza e Silvio Berlusconi. In realtà, sulla base delle dichiarazioni di Ruby, la procura ha aperto, secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa, un fascicolo preliminare, che in gergo tecnico si chiama “modello 45”, dove confluiscono “atti relativi a…”, cioè documenti d’indagine non ancora contenenti notizie di reato.

Nessun coinvolgimento diretto, dunque, di Silvio Berlusconi nell’inchiesta. Ma questo non ha impedito che il presidente del Consiglio, da giorni a conoscenza delle dichiarazioni di Ruby, accrescesse le sue preoccupazioni e il suo nervosismo. Di tutto ha bisogno in queste settimane, tranne che di un nuovo caso Noemi Letizia, per di più in versione hard, con fatti, incontri, particolari.

Una versione da riscontrare

I racconti di Ruby sono tutti da verificare. Le sue dichiarazioni possono essere dettate da spirito di rivalsa, desiderio di vendetta, tentativo di ricatto. Possono essere una trappola, una polpetta avvelenata. Oppure un confuso tentativo di farsi ascoltare. Incontri, amicizie, soldi, rapporti. E perfino uno strano tentativo di adozione. Un avvocato milanese ha presentato infatti al tribunale dei minori una richiesta per adottare Ruby. L’aspirante mamma è Diana Mora, la figlia di Lele.

L’avvocato non è un esperto di diritto di famiglia, ma non è uno qualsiasi: è Luca Giuliante, ex consigliere provinciale di Forza Italia, membro della segreteria regionale del Pdl, tesoriere milanese del partito di Berlusconi, nonché legale di Roberto Formigoni nella vicenda del ricorso contro l’esclusione del suo “listino” alle ultime elezioni regionali, con conseguente intervento della P3. L’avvocato Giuliante in precedenza aveva firmato anche il ricorso contro le richieste milionarie del fisco a Lele Mora, che al termine di un lungo contenzioso con l’Agenzia delle entrate ha poi visto la sua agenzia, la Lm management, approdare nel giugno 2010 al fallimento, decretato dal tribunale di Milano. Cercato da Il Fatto Quotidiano, l’avvocato Giuliante non ha ritenuto di dover rispondere. Lele Mora invece ci ha risposto: “Non ho niente da dire e non ho nessuna voglia di parlare”.

Le procedure per l’adozione non sono mai state completate. In compenso Ruby è finita in una comunità protetta. Intanto, i magistrati della Procura della Repubblica di Milano stanno procedendo alla verifica delle sue dichiarazioni con grande cautela e nella massima riservatezza, fino a negare l’esistenza stessa dell’indagine.

Protagonisti e comparse

I personaggi di questa storia sono degni di una soap opera. C’è Domenico Rizza, detto Nico, finito dentro un’indagine per sfruttamento della prostituzione. E c’è Lele Mora, più volte visto varcare in auto il cancello della villa di Arcore, accompagnato da ragazze della sua scuderia. Con alcune delle ragazze di Lele, Ruby aveva stretto amicizia: con Barbara Faggioli, con Marysthell Garcia Polanco. Ruby era molto vicina anche a Nicole Minetti, l’igenista dentale di Silvio Berlusconi che è stata da lui candidata (con successo) al consiglio regionale della Lombardia nella lista Formigoni. Raggiunta al telefono dal Fatto Quotidiano durante le registrazioni di una puntata dello show di Italia 1 “Colorado”, Marysthell Garcia Polanco ha accettato di buon grado di rispondere a qualche domanda, ma quando le è stato chiesto se conosceva Ruby e che rapporti aveva con lei, si è di colpo irrigidita: “No, di queste cose non posso dirti niente”.

Il caso ha voluto far precipitare negli stessi giorni sulle pagine dei giornali storie molto diverse, come la vicenda di Ruby e quella di Fabrizio Favata, l’uomo che sostiene di aver portato ad Arcore la registrazione della telefonata di Piero Fassino (“Allora, siamo padroni di una banca?”). In entrambi i casi, il presidente del Consiglio, con i suoi comportamenti, si è messo nella condizione di diventare ricattabile. Può un uomo politico alla guida del Paese esporsi al rischio di mettersi in balia di pressioni e ricatti?

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(WSI)– Chi gli sta vicino racconta che Silvio Berlusconi è da qualche giorno nervoso, preoccupato. Non soltanto per le vicende della politica italiana: c’è una storia, sottotraccia, che lo angustia più d’ogni conflitto dentro il Pdl, più delle vicissitudini del lodo Alfano, più dei rapporti con il capo dello Stato. Una ragazza, appena diciottenne, sta raccontando di avere avuto incontri con lui quando era ancora minorenne.

Un nuovo caso Noemi Letizia? No, una vicenda ancor più spinosa, perché questa volta la ragazza racconta fatti, incontri, contesto, particolari. Fa i nomi di protagonisti e comprimari. La storia ha, per ora, contorni molto indefiniti. La ragazza, la chiameremo “Ruby”, è di nazionalità marocchina e in questo momento sarebbe ospite di una comunità protetta.

Ma fino a qualche tempo fa faceva parte del giro di Lele Mora, che si vanta di essere un vecchio amico di Silvio Berlusconi ed è rimasto vicino al suo ambiente anche dopo le sue disavventure finanziarie (il crac della sua Lm management) e giudiziarie (da cui è uscito con un proscioglimento).

La sua auto ha continuato a varcare i cancelli della villa di Arcore: a bordo, un sorridente Lele di solito accompagnato da un paio di ragazze.”Ruby”, dunque, era in contatto con Mora. Faceva serate in discoteca, sperando di farsi notare per entrare alla grande nel mondo della moda o della tv. Poi avrebbe avuto il contatto ravvicinato (o i contatti ravvicinati) con Silvio Berlusconi. Questo, almeno, è ciò che racconta.

Secondo quanto risulta al Fatto Quotidiano, i suoi racconti sono ora al vaglio dei magistrati della Procura della Repubblica di Milano: dichiarazioni tutte da verificare, perché non prive di smagliature e vistose contraddizioni.

Potrebbero essere un tentativo di ricatto, una trappola, una storia inquinata. Oppure un confuso tentativo di farsi ascoltare, lanciato da una ragazza finita in una storia più grande di lei. Soltanto verifiche scrupolose permetteranno di capire che cosa c’è di vero nei racconti di “Ruby”.

Per ora, in questa vicenda scivolosa, di certo c’è solamente il fatto che una ragazza sta parlando. Il contesto è quello emerso negli ultimi diciotto mesi: a partire dalla primavera del 2009, quando il presidente del Consiglio partecipò in una discoteca di Casoria alla festa per il diciottesimo compleanno di Noemi Letizia; e Veronica Lario, moglie di Berlusconi, definì “ciarpame senza pudore” la candidatura di alcune giovani ragazze nelle liste del Pdl alle elezioni europee, ma soprattutto accennò a “figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica”. Poi scoppiò lo scandalo delle notti con Patrizia D’Addario e altre ragazze a Palazzo Grazioli, a Roma, e delle feste estive a villa Certosa, in Sardegna.

Un uomo politico alla guida del Paese ha il dovere di non rendersi ricattabile con i suoi comportamenti. Le cronache di questi mesi hanno dovuto invece registrare più d’una polemica attorno allo stile di vita del presidente del Consiglio. Questo oggettivamente lo espone, al di là di ogni valutazione morale, a pressioni e ricatti.

Se poi quello che racconta “Ruby” fosse vero, sarebbe possibile anche ipotizzare reati. Avere rapporti sessuali con minorenni tra i 14 e i 18 anni configura infatti il reato di violenza sessuale, se il rapporto è avvenuto approfittando dell’inferiorità fisica o psicologica del minore. Se poi la minore è stata pagata con denaro “o altra utilità”, dice il codice, scatta il reato di prostituzione minorile, che punisce l’adulto che quei rapporti sessuali ha preteso.

Ma tutto questo potrebbe essere un’inutile esercitazione. Nessuno per ora è in grado di dire se ciò che la ragazza racconta sia la verità. Le verifiche, delicate e difficili, sono in corso.

“Versione della ragazza al vaglio del pm Sangermano”, la conferma arriva dall’Agi

La conferma arriva solo nel tardo pomeriggio, è l’agenzia Agi a diffonderla da Palazzo di Giustizia di Milano: “La versione della ragazza è al vaglio del pm Antonio Sangermano”, scrive l’agenzia di stampa.

“Secondo quanto si è appreso, il racconto della giovane marocchina risulterebbe molto contraddittorio. Anche per questo, il riserbo è massimo, gli inquirenti mostrano molta prudenza perche’ potrebbe trattarsi di una calunnia ai danni del Presidente del Consiglio. Allo stato si è appreso che la versione della ragazza è al vaglio del pm Antonio Sangermano. Non si tratta di una denuncia perche’ la deposizione è stata raccolta nell’ambito di un’altra indagine, sui locali notturni della movida milanese. La giovane donna riferirebbe di avere incontrato Berlusconi insieme ad altre ragazze nella residenza del premier ad Arcore. Per tanto, sempre secondo quanto si apprende, la procura di Milano avrebbe aperto un fascicolo preliminare, ‘modello 45′, ossia ‘atti relativi a…’, non contenente notizie di reato”.

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BERLUSCONI E LA MINORENNE

di Paolo Colonnello – La Stampa

Per ora c’è solo un fascicolo preliminare con un’iscrizione a “modello 45” (senza cioè reati definiti), tanto mistero e moltissimo imbarazzo. E si capisce, perché dietro l’inchiesta che silenziosamente la procura di Milano sta conducendo da alcuni mesi, si affacciano vicende scabrose, ancora tutte da verificare, che potrebbero coinvolgere ancora una volta il Presidente del Consiglio. Ma non si capisce se come “vittima” di un tentativo di estorsione o di una calunnia – magari anche solo per cercare pubblicità – o, più semplicemente, vittima di se stesso.

Al centro della vicenda, anticipata ieri da Il Fatto Quotidiano, la testimonianza di una avvenente ragazza appena diciottenne di origini marocchine, che avrebbe raccontato di aver partecipato ad alcune feste nella residenza del premier ad Arcore almeno fino alla primavera scorsa, quando cioè la giovane era ancora minorenne. Feste e cene a cui avrebbero preso parte diverse ragazze, alcune della scuderia dell’agente dello spettacolo Lele Mora, e dove non si sarebbe badato ad eccessi di vario genere.

I racconti della giovane, ascoltata finora almeno una quindicina di volte, sono al vaglio del pm Antonio Sangermano, magistrato di esperienza in forza al settimo dipartimento, il settore che si occupa di prostituzione ed estorsioni. I verbali della ragazza, che al momento vivrebbe in una comunità protetta, non sarebbero privi di smagliature e notevoli contraddizioni, tanto che in alcuni casi, dopo aver fornito diversi particolari avrebbe ritrattato interi episodi.

Inoltre, dietro le frequentazioni di questo giro di ragazze, i magistrati non escludono possa essersi nascosto un tentativo di ricatto ai danni del premier, posto che all’origine dell’inchiesta, nata come filone di un’altra indagine sullo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, dovrebbero esserci delle intercettazioni.

Per questo la procura guidata da Edmondo Bruti Liberati ha deciso di muoversi con i piedi di piombo, preferendo al momento non iscrivere nessuno nel registro degli indagati e smentendo ieri che qualcuno avesse presentato denuncia nei confronti del presidente del Consiglio. Ciò nonostante l’inchiesta preoccupa moltissimo lo stesso Berlusconi, che ieri si sarebbe incontrato per discuterne con il suo avvocato Niccolo Ghedini.

Si tratta di una vicenda complicata, nata nel 2009. La giovane testimone, una «ragazza immagine», faceva serate in discoteca sperando di farsi notare per tentare il salto nel mondo della moda o della televisione. Finché non sarebbe riuscita ad entrare nel giro che, attraverso Lele Mora, poteva avere accesso ad Arcore. E qui avrebbe incontrato anche Silvio Berlusconi con il quale avrebbe raccontato di avere avuto rapporti consenzienti. Non si capisce però se a questo punto il premier sia rimasto vittima di un tentativo di ricatto e se la stessa deposizione della ragazza sia una trappola, una storia inquinata o il tentativo della giovane di farsi ascoltare per fuggire da una storia più grande di lei.

Dal canto suo, ieri Lele Mora ha dichiarato di «non sapere nulla di questa storia». Di certo l’inchiesta non è su eventuali reati di tipo sessuale (aveva più di 14 anni quando avrebbe partecipato alle feste e si è dichiarata consenziente), provenendo da un’indagine sulla prostituzione nei locali della movida milanese. Ci sarebbero delle difficoltà insomma nelle stesse verifiche dei suoi racconti e certo la procura intende “raggiungere alcune ragionevoli certezze prima di decidere se convocare come testimone lo stesso premier.

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