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Eni: titolo in corsa, dove può arrivare secondo i giudizi degli analisti

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Si muove poco sotto i massimi dell’anno il titolo Eni grazie anche ai  positivi giudizi espressi dagli analisti. Dopo aver bucato al ribasso quota 12 euro (lo scorso 26 novembre) le azioni della società del cane a sei zampe hanno ripreso a correre (+47% da inizio anno), sostenente dai giudizi positivi della maggiori banche d’affari che coprono il titolo.

Eni, gli ultimi giudizi degli analisti

Tra gli ultimi giudizi, spicca quello di Deutsche Bank, che giudica il titolo buy con un prezzo obiettivo rivisto al rialzo a 14,7 euro.

Più ottimisti gli esperti di Morgan Stanley, che considerano il titolo Eni (overweight) con un target price di 16,3 euro. Buy (comprare) anche da Equita sim e Banca Akros, che hanno fissato il prezzo obiettivo rispettivamente a 15 e 14,50 euro.

Stesso giudizio da Berenberg, che ha recentemente alzato la raccomandazione dal precedente hold  con un target price rivisto da 13,50 a 14 euro. Secondo la banca d’affari il titolo della compagnia petrolifera italiana è a buon mercato, e i piani di borsa per la nuova controllata Plenitude (gas & power e rinnovabili) e l’eventuale Ipo di Var Energi in Norvegia darebbero ulteriore impulso alla quotazione.

In occasione del Capital market day dello scorso 22 novembre,Eni ha presentato il piano per il business retail e rinnovabili (R&R), che prenderà il nome di Plenitude. Eni prevede di quotare circa il 20-30% di questo business, che comprende Eni gas e luce, il business delle rinnovabili e quello della ricarica dei veicoli elettrici – quest’ultimo introdotto dalla recente acquisizione di Be Power. Plenitude punta a un ebitda al 2025 di 1,3 miliardi di euro con un flusso di cassa operativo di 1 miliardo.

Controcorrente Bernstein e AlphaValue, che invece considerano il titolo del gruppo guidato da Claudio Descalzi come uno di quelli da prendere con le pinze: i due broker hanno fissato il rating rispettivamente a underperform e reduce con un prezzo obiettivo a 13 e 11,70 euro.

I conti al 30 settembre

L’Eni ha chiuso il terzo trimestre del 2021 con l’utile operativo adjusted di Gruppo a 2,49 miliardi, in crescita del 22% sul trimestre precedente mentre nei nove mesi l’Ebit adjusted vola a 5,86 miliardi, con un incremento di 4,4 miliardi di euro rispetto ai primi nove mesi del 2020, +315%.

Al 30 settembre 2021 la capacità installata da fonti rinnovabili è pari a 834 MW, quasi triplicata rispetto al 31 dicembre 2020 (307 MW). A fine anno con il perfezionamento dei deal annunciati si prevede una capacità rinnovabile installata/in costruzione pari a 2 GW, in forte aumento rispetto alla precedente previsione di circa 1 GW, mentre il solo dato di capacità installata passa da una stima iniziale di 0,7 GW a 1,2 GW a fine 2021″.