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Emirati Arabi: Opec, taglio di 1 mln di barili

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L’Opec ha raggiunto un accordo per tagliare la sua produzione di un milione di barili al giorno, ma deve ancora decidere se la riduzione si baserà sulle quote produttive ufficiali, oppure sui livelli di produzione reale. Lo fa sapere il ministro dell’Energia del Venezuela, Rafael Ramirez.
I membri dell’Opec si sono riuniti ieri a Doha e il taglio della produzione del cartello dovrà servire a far aumentare il prezzo del greggio, sceso del 25 per cento intorno ai 58 dollari al barile, rispetto al livello record di oltre 78 dollari dell’agosto scorso.
L’intenzione era stata già chiarita prima del disco verde dal ministro dell’Energia algerino, Chakib Khelil, che sottolineava, da parte sua, l’Algeria avrebbe ridotto probabilmente la propria produzione di 30-50.000 barili al giorno dagli attuali 1,46 milioni al giorno. “Quello che vorremmo venisse fuori da questo incontro – spiegava Khelil – è un consenso sul taglio di 1 milione di barili entro la fine di novembre”. In questo modo, ha spiegato, “ne vedremmo l’effetto sul mercato ad inizio dicembre”.
Già prima della riunione i ministri sembravano tutti d’accordo sulla necessità di una riduzione dell’output per sostenere il prezzo del greggio, che secondo Khelil, dovrebbe rimanere per il paniere Opec tra i 50 e i 60 dollari al barile. Si tratta del primo taglio dal 2004, reso necessario dal calo della domanda (l’Opec ha recentemente rivisto al ribasso le proprie stime di crescita della richiesta internazionale di petrolio) e dal conseguente rallentamento delle quotazioni del greggio. Attualmente la domanda mondiale di greggio supera gli 84 milioni di barili al giorno dei quali poco piu’ di 16 milioni è la richiesta proveniente dai paesi dell’Europa occidentale. Un contesto nel quale i 28 milioni di barili al giorno prodotti dall’Opec hanno un ruolo sempre meno importante. Anche perchè, secondo gli analisti, la tendenza è a lungo termine al ribasso. In ogni caso bisogna risalire a aprile del 2004 per trovare una situazione simile: allora l’Opec diede un taglio alla produzione.
La quantità di petrolio effettivamente estratto non raggiunge la cifra stabilita di 28 milioni di barili, soprattutto in paesi come l’Indonesia, la Nigeria e il Venezuela. “I Paesi membri hanno diversi punti di vista sul taglio della produzione – ha sottolineato in proposito il ministro iraniano Kazem Vaziri-Hamaneh – alcuni insistono su una riduzione della produzione reale, altri, come l’Iran, credono che il taglio debba essere fatto sulle quote”.
Anche l’Arabia Saudita è favorevole a un taglio della produzione di petrolio da parte dei Paesi Opec. secondo quanto dichiarato dal ministro del petrolio Al-Naimi il quale ha indicato che dal primo novembre l’Opec ridurrà la produzione di un milione di barili al giorno, precisando che il taglio sarà sulla produzione “reale” dei vari Paesi. In seguito alle dichiarazioni di Al-Naimi le quotazioni del greggio a New York hanno registrato un aumento di 65 centesimi a 58,30 dollari al barile, mentre il Brent ha guadagnato 29 centesimi, salendo a 59,87 dollari al barile.