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Emilia Romagna: premi in denaro alle aziende che non hanno licenziato

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Bologna – Stanziati 180 milioni di euro in tre anni per combattere la precarieta’. L’Emilia Romagna cerca di combattere la precarieta’ con misure precise aggiuntive alla riforma del lavoro Monti-Fornero.

Si tratta di due interventi della Regione per stimolare l’economia del territorio. Andando a favorire, da un lato, lo sviluppo di imprese «più robuste» e in grado di competere sui mercati internazionali. E, dall’altro, l’occupazione e la stabilizzazione dei giovani.

Saranno 180 i milioni che, in tre anni, contribuiranno alla crescita economica, mentre 48 sono quelli destinati all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro – soprattutto attraverso l’apprendistato – e alla loro stabilizzazione. «Quelli che presentiamo oggi – ha detto il presidente della Regione, Vasco Errani in conferenza stampa – sono due provvedimenti importanti, due atti coerenti con le scelte strategiche del Patto per la crescita».

In particolare, come ha illustrato l’assessore alle attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, i finanziamenti destinati alle imprese sosterranno ricerca industriale, finanza per le imprese e internazionalizzazione.

Sul fronte dell’occupazione giovanile – che, come ha spiegato l’assessore alla Formazione e al Lavoro, Patrizio Bianchi, ha raggiunto anche in regione livelli preoccupanti con il 13,5% di disoccupati tra i 19 e i 29 anni a cui si aggiungono un 5,6% di Neet, giovani che cioè non studiano, non si formano e non cercano impiego – i fondi favoriranno l’apprendistato (20 milioni) e l’assunzione o la stabilizzazione (altri 20) di parte dei 206mila precari emiliano-romagnoli.