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Emergenza gas, in Lazio decine di migliaia senza luce e acqua

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Roma – Il grande freddo si accoppia alla diminuzione delle forniture del gas russo, e scatta l’allarme in Italia. Il governo ha deciso di attivare la fase di emergenza secondo le procedure previste dall’Unione Europea, e di avviare la “messa in esercizio delle centrali elettriche ad olio combustibile, che consentiranno di contenere i consumi di gas a uso termoelettrico”.

“Il nostro è un sistema molto poco flessibile dal punto di vista energetico”: a dirlo intervistato dalla Stampa è Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, la società specializzata nell’analisi dei mercati energetici. “Le centrali a olio combustibile sono state chiuse quasi tutte per effetto delle liberalizzazioni. Qual era la società che si poteva permettere degli impianti a olio? Ne sopravvivono tre o quattro in tutta Italia e ne servirebbero di più soprattutto nell’area padana dove i consumi sono maggiori”.

In Italia “non sono state previste alternative più efficienti e nessuno ha mai obbligato a tenere aperti questi impianti” lamenta Tabarelli. “Siamo l’unico paese al mondo che dipende in maniera così massiccia dal gas importato per la produzione di energia elettrica”.

Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha detto ieri che “la situazione è sicuramente critica, perché dalla Russia e dalla Francia sono diminuiti i flussi di gas, però è ben monitorata”. Preoccupato anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha detto di mettere mano alle riserve di gas.

Tuttavia, il colosso russo del gas, Gazprom, ha rassicurato l’Italia, spiegando che “il peggio è passato” nella fase difficoltosa per le forniture all’Europa. Sergey Kuprianov, portavoce della compagnia ha affermato che la situazione dell’approvvigionamento di metano russo per l’Italia e gli altri Paesi europei “non è critica: abbiamo e stiamo facendo tutto il possibile. E in base alle previsioni del tempo in nostro possesso, ci siamo lasciati alle spalle il momento topico”.

Il Parlamento iraniano intanto ha detto di essere pronto a imporre un divieto alle esportazioni di greggio verso alcuni Stati europei. Lo riferisce Press Tv, emittente in lingua inglese.

“Come rappresaglia contro la misura dei Paesi europei sostenuta dai sionisti di fermare il petrolio dell’Iran, siamo pronti a imporre un divieto alle esportazioni di greggio verso alcuni Paesi europei”, ha detto il deputato Mohammad Javad Karimi-Qoddusi.

Per dare le dimensioni dello stato di impreparazione dell’Italia alla crisi energetica, secondo il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, 15 mila utenze a Frosinone e 6 mila a Roma sono rimaste senza luce, 22,660 in totale.