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ELEZIONI USA: VENDITE ”SHORT” A LIVELLI RECORD

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L’incertezza legata alle elezioni presidenziali ha fatto aumentare le vendite allo scoperto (titoli presi a prestito) – un trend che segnala l’aspettativa, da parte degli investitori, che il calo continuera’.

L’attivita’ di vendita ‘short’, con la quale si vendono titoli ottenuti in prestito, ha infatti raggiunto al New York Stock Exchange il record per il terzo mese consecutivo.

Il livello delle azioni ancora da riacquistare per la restituzione, o ”short interest”, e’ cosi’ salito del 2,2% da meta’ ottobre a meta’ novembre.

All’American Stock Exchange, poi, il livello ”short interest” (misura del totale delle poisizioni aperte di vendita allo scoperto) e’ cresciuto nello stesso periodo del 5,3%.

Il numero dei titoli da restituire e’ spesso considerato un’indicazione del livello di scetticismo nel mercato.

Chi vende ‘short’ infatti, vende titoli presi a prestito sperando che il prezzo cali. In questo modo puo’ riacquistare le stesse azioni a una quotazione piu’ bassa prima di restituirle.

Piu’ alto e’ il livello dei titoli ancora da riacquistare, piu’ numerosi sono pertanto gli investitori che prevedono un calo.

Questo strumento finanziario e’ spesso usato pero’ anche come misura di protezione di parte dei gestori di portafoglio in caso di crollo del mercato.

In questo caso, l’aumento di posizioni ”short” sarebbe il chiaro segno di un crescente nervosismo da parte degli investitori istituzionali.

Per una copertura completa vedi ELEZIONI USA:
SPECIALE WALL STREET ITALIA