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Lo scenario alla vigilia del voto Usa: per Trump sarà più dura rispetto al 2016

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Alla vigilia dell’Election day americano si riduce il vantaggio che i sondaggi attribuiscono al candidato democratico Joe Biden. Secondo la media dei sondaggi elaborata da RealClearPolitics i grandi elettori che l’ex vice di Obama avrebbe “in cassaforte” sono scesi da 232 a 216, mentre i delegati ritenuti in bilico sono aumentati da 181 a 197.

La situazione, però, vede Donald Trump ancora molto indietro rispetto al rivale. Il presidente  potrebbe contare su una base “sicura” di 125 delegati – ben più ridotta rispetto a quella di Biden.

In buona sostanza, Biden dovrebbe conquistare dagli Stati in bilico almeno 54 grandi elettori per conquistare la Casa Bianca; Trump, ben 145. Cambia di poco, dunque, la sostanza dei pronostici, perché una riconferma di Trump richiederebbe un nuovo exploit nella maggioranza degli stati ancora contesi fra i due candidati, come avvenne nel 2016.

Secondo il sito di previsioni più noto d’America, FiveThirtyEight, le chance di vittoria di Biden sono stimate al 90%. Lo stesso sito attribuiva una probabilità del 71% a favore di Hillary Clinton, quattro anni fa.

A Trump servirebbe un nuovo e più grande exploit

Rispetto al 2016, oggi due fattori rilevanti sono cambiati. Il primo è che i sondaggisti affermano di aver corretto le deficienze che impedirono di scattare una fotografia fedele dell’elettorato quattro anni fa. Il secondo, e più importante, è che un numero senza precedenti di elettori ha già votato attraverso il voto anticipato.
Nel 2016 avevano votato, in totale, 139 milioni di cittadini. Stando alle cifre attuali, è come se il 65% degli elettori di allora avesse già votato. In verità, si prevede che l’affluenza elettorale quest’anno sarà di gran lunga più alta rispetto a quattro anni fa.

Siccome Trump non ha mai sostenuto questa forma di votazione (al contrario ha parlato di possibili brogli) si può supporre che la maggioranza degli oltre 91 milioni di elettori che hanno già espresso la propria volontà siano sostenitori dei democratici.

Per quanto incompleti, i dati relativi a 20 Stati affermano che gli elettori registrati che hanno votato in anticipo siano, per il 45,9%, elettori dei democratici, per il 30,2% repubblicani e per la restante parte senza affiliazione di partito.