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ELEZIONI USA: LA CASA BIANCA PUO’ ATTENDERE

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Un esercito di scrutatori sta conteggiando in Florida circa sei milioni di schede. I primi dati disponibili indicano che lo scarto tra Bush e Gore si e’ ridotto a meno di mille voti. Tensione alle stelle per possibili irregolarita’.

L’ufficio elettorale della Florida conta di terminare le operazioni di scrutinio entro le 17 (ora locale), ma gli osservatori sono convinti che non sara’ possibile proclamare il vincitore.

All’appello mancano ancora le schede degli elettori residenti all’estero, che potrebbero a questo punto essere cruciali per l’esito delle elezioni e la legge prevede ancora una settimana di tempo perche’ queste possano essere recapitate.

L’incognita piu’ grave riguarda pero’ le presunte irregolarita’ che avrebbero accompagnato il voto in Florida. I cittadini della contea di Palm Beach hanno protestato lamentando che le schede elettorali ricevute per la votazione erano differenti dal modello esplicativo fatto pervenire insieme alle istruzioni di voto.

Le schede in cabina avrebbero infatti indotto molti elettori a votare per errore l’ultraconservatore Patrick J. Buchanan anziche’ Al Gore. Il vicepresidente, candidato democratico, era secondo nella lista dei nomi sulle schede, ma terzo nella fila dei buchi da forare.

Tre residenti della contea di Palm Beach hannno presentato ieri sera ricorso all’autorita’ giudiziaria chiedendo che le operazioni di voto siano ripetute.

Le stesse autorita’ hanno riconosciuto che a Palm Beach sono state annullate ben 19.120 schede perche’ presentavo indicazione di voto per piu’ di un candidato. Nello scrutinio per il Senato, le schede annullate per doppio voto sono state solo 3.783, una discrepanza ritenuta perlomeno sospetta.

Il deputato della Florida Robert Wexler, ha dichiarato di essere stato testimone in prima persona della confusione: “Ho visto con i miei occhi centinaia di persone allontanarsi dall’urna e montare su tutte le furie dopo essersi rese conto di aver votato per Pat Buchanan”.

Il reverendo Jesse Jackson ha dichiarato di aver ricevuto numerose segnalazioni da parte di elettori afro-americani che hanno avuto difficolta’ o non sono stati ammessi a votare.

I responsabili del partito democratico hanno dato mandato al piu’ importante studio legale della Florida di studiare la possibilita’ di impugnare il risultato e di chiedere l’annullamento dello scrutinio nei 25 collegi dello Stato.

Ieri sera una squadra di 50 avvocati si e’ messa al lavoro mentre da Washington sono giunti due ex segretari di stato, il repubblicano James Baker e il democratico Warren Christopher in qualita’ di osservatori.

Il governatore della Florida, Jeb Bush, fratello del candidato repubblicano alla Casa Bianca, ha dichiarato che non sono evidenti frodi elettorali di alcun tipo, ma si e’ comunque ritirato dalla commissione incaricata di certificare i risultati elettorali per evitare qualsiasi illazione su possibili conflitti d’interesse.

La piu’ grande democrazia del mondo guarda incredula a quanto sta accadendo: a quasi due giorni dalla chiusura delle urne, ancora non e’ dato sapere chi sara’ il 43mo presidente degli Stati Uniti d’America.

“Il popolo ha parlato – ha commenato il presidente uscente Bill Clinton – ora dobbiamo capire che cosa ha detto”.

Per una copertura completa vedi ELEZIONI USA:
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