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ELEZIONI USA: INIZIATO L’ULTIMO APPELLO

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Si e’ aperta a Washington l’udienza della Corte suprema degli Stati Uniti. I giudici non hanno ammesso la presenza delle telecamere in aula. La registrazione audio sara’ disponibile al termine della seduta, che dovrebbe durare circa 90 minuti.

Gli avvocati dei contendenti alla Casa Bianca parleranno per 45 minuti ciascuno, o meglio, come le udienze precedenti hanno insegnato, dovranno rispondere a una raffica di domande e obiezioni da parte degli alti giudici, che hanno gia’ letto le memorie delle parti.

Theodore Olson, l’avvocato di Bush, chiedera’ che la sentenza della Corte suprema della Florida sia annullata per vizi di costituzionalita’ e di violazione delle leggi federali in materia elettorale.

Olson sa in anticipo che le sue tesi sono tendenzialmente condivise dalla maggioranza della Corte, che sabato scorso ha imposto la sospensione della verifica manuale di 40.000 schede contestate, in rotta di collisione con la sentenza della Corte suprema della Florida di venerdi’.

Queste – in estrema sintesi – le sue richieste:

– Dichiarare errata la decisione della Corte suprema della Florida di “stabilire nuovi standard per dirimere la contesa elettorale” e in violazione dell’articolo 2 della Costituzione Usa, che conferisce l’autorita’ in materia elettorale al legislatore, ovvero al Parlamento, e non all’autorita’ giudiziaria.

– Ritenere “l’adozione di conteggi manuali selettivi” in contrasto con il 14mo emendamento della Costituzione Usa, quello che stabilisce parita’ di trattamento per tutti i cittadini.

– Annullare la proroga per la certificazione dei voti per violazione del titolo III delle leggi federali in materia elettorale.

Per Gore scendera’ in campo la stella piu’ luminosa del firmamento legale americano: David Boies che ha sostituito all’ultimo momento Laurence Tribe, il docente di diritto costituzionale a Harvard, che sinora ha rappresentato i democratici presso la Corte suprema federale. Tribe ha partecipato comunque alla preparazione degli atti.

Boies sosterra’ che non e’ competenza della Corte suprema federale intervenire su una materia regolata esclusivamente dalle leggi elettorali dello stato della Florida.

“La questione centrale cui ci troviamo davanti – recita un passaggio della comparsa depositata dai democratici – e’ se ci sono leggi federali che possano impedire alla Corte suprema della Florida di interpretare e applicare le leggi dello stato”.

La tesi portante di Boies e’ che non avrebbe alcun senso che la legge elettorale della Florida prevedesse la contestazione del risultato elettorale, se poi non vi fosse la possibilita’ di verificare l’oggetto del contendere, ovvero i voti.

La seduta innanzi alla Corte suprema avra’ termine poco dopo le 12:30 (ora locale), quindi i giudici si ritireranno per deliberare.

Per una copertura completa vedi ELEZIONI USA:
SPECIALE WALL STREET ITALIA