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Elezioni mid-term Usa, scenari possibili e reazioni mercati

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Il 6 novembre gli americani torneranno alle urne per votare i senatori e altri rappresentati legislativi che occuperanno 470 seggi del Congresso Usa. È un appuntamento politico chiave, perché se Donald Trump spera di attuare le misure e politiche di “chiusura” commerciale, avrà bisogno dell’appoggio del Parlamento per farlo.

I Repubblicani, guidati dal presidente Trump, sperano che un’ondata “rossa” aiuti il partito dei conservatori a mantenere la loro maggioranza in entrambe le Camere. L’economia in rafforzamento (attraversa la seconda fase di espansione più lunga della storia) dovrebbe dare una mano. Ma lafigura polarizzante di Trump rende difficile fare pronostici.

Ci ha provato UBS, che ha elencato i vari scenari possibili per le imminenti elezioni di mid-term. In una nota alla clientela, la banca ha fatto tutte le ipotesi del caso: dai Repubblicani che conservano la maggioranza, ai Repubblicani che rafforzano ulteriormente la loro presenza al Congresso, dai Democratici che guadagnano seggi senza vincere, ai progressisti che riescono ad aggiudicarsi il comando di Camera e Senato.

Storia dalla parte dei Democratici, economia favorisce Trump

Storicamente è difficile che il partito del presidente in carica riesca a conservare la maggioranza di entrambe le camere. I Democratici sperano che la storia si ripeta e che un’agenza anti-Trump consenta loro di conquistare 24 seggi alla Camera e 28 al Senato. Non è un’impresa proibitiva.

Si tratterebbe di uno “tsunami blu”, come lo chiama la banca. “Per gran parte del tempo i mercati e l’economia sono andati benissimo negli ultimi due anni con un governo Repubblicano unito”, sottolinea nel report Mike Ryan, chief investment officer (CIO) di UBS.

Le elezioni contano più del solito in un contesto come quello attuale e il modello di UBS dice che il partito al governo perderà qualcosa, ma non abbastanza da portare a un cambiamento dell’agenda politica di Trump e della traiettoria dei mercati. I Democratici dovrebbero soffiare agli avversari politici dai 9 ai 13 seggi alla Camera, secondo le stime della banca svizzera.

“Dal momento che nessuno può veramente fare previsioni affidabili sulle elezioni, come dimostrano i casi delle elezioni presidenziali del 2016 e del referendum sulla Brexit“, dice Ryan, “bisogna dare prova di umiltà”.

Scenari chiave sono quattro: cosa significherebbe per i mercati

1. Onda “rossa” (vittoria Repubblicana)

Questo scenario renderebbe improbabile un impeachment del presidente o misure per mettere sotto controllo i prezzi delle medicine. Sarebbe quindi uno scenario favorevole agli asset rischiosi, che hanno già ricevuto una bella spinta dal maxi piano di taglio alle tasse di dicembre 2017. Il dollaro Usa dovrebbe rafforzarsi e i rendimenti dei Bond a lungo termine non dovrebbero crescere più si tanto.

C’è il 2% di chance che si verifichi, stando al modello elaborato dall’istituto di credito.

2. Conferma dello status quo

L’effetto sarebbe positivo sull’azionario e si potrebbe assistere a un rally simile a quello visto dopo le elezioni di fine 2016. Gli investitori guarderebbero infatti con più ottimismo al buon funzionamento del Congresso. Il governo potrebbe finanziare con il deficit nuove spese fiscali favorendo gli asset più rischiosi. In tale contesto, i rendimenti obbligazionari potrebbero salire e il dollaro indebolirsi.

UBS ritiene che ci siano il 18% di probabilità che questo avvenga.

3. Verrà rispettato il trend storico

È lo scenario più scontato (60%) second UBS. Renderebbe più alta la chance di uno shutdown, ossia una chiusura delle attività e dei servizi secondari federali. In ogni caso, i mercati non danno molto peso a questi eventi che durano solitamente poco.

Siccome i due partiti rivali difficilmente troverebbero un’intesa sulle spese, il deficit di bilancio rimarrebbe elevato e i rendimenti a lungo termine dei Treasuries Usa si innalzerebbero decisamente. Trump, che ha promesso di imporre un limite ai prezzi dei farmaci, su questo frangente potrebbe scendere a patti con i Democratici. Si tratterebbe di uno scenario negativo per i titoli di grandi gruppi del settore farmaceutico.

4. Uno “tsunami” blu (vittoria dei Democratici)

È lo scenario più negativo per gli attivi maggiormente rischiosi. Se i Democratici dovessero prevalere c’è da aspettarsi una “fase di stallo estrema”, meno de-regulation. Sarà anche più difficile stringere accordi sul tetto del debito e questo innervosirebbe i mercati.

Anche se una cacciata di Trump rimane quasi impossibile, questa situazione favorirebbe il ricorso alle procedure di impeachment nei confronti del presidente.

“Se i Democratici chiedono l’impeachment di Trump alla Camera senza che i Repubblicani appoggino l’iniziativa, potrebbe esserci una pioggia di vendita sul breve per gli asset rischiosi”, come i titoli azionari. “Tuttavia, è probabile che al Senato Trump venga giudicato non colpevole e l’impatto negativo sui mercati avrà vita breve.

C’è il 20% di chance che tutto questo accada.