Economia

Elezione Quirinale, alle 9,30 il settimo scrutinio Ma i mercati hanno le idee chiare

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Inizierà alle 9,30 il settimo scrutinio per l’elezione del 13° presidente della Repubblica. Dopo la fumata nera di ieri che ha visto  come protagonista al 5° scrutinio la presidente del Senato Casellati designata dal centro destra oggi le intenzioni di voto dovrebbero convergere verso l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini. Sembra perdere peso l’indicazione di Lega e M5S verso il nome di Elisabetta Belloni, ambasciatrice e ora a capo dei servizi segreti.

Nel caso in cui non si trovasse una convergenza su questi nomi lo scrutinio del pomeriggio, in calendario per le 15,30, potrebbe vedere come protagonista l’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ieri pomeriggio, nel corso della sesta votazione, ha raccolto 336 voti in una tornata in cui hanno prevalso gli astenuti.

Elezione Quirinale: mercati tranquilli

Lo stallo tra le forze politiche per la scelta del nuovo inquilino del Quirinale al momento non ha impensierito i mercati. In settimana lo Spread Btp-Bund non ha mostrato veri segnali di nervosismo, con l’unico verso sussulto arrivato a metà settimana, ma dovuto ad altro, ossia alla Federal Reserve e le parole hawkisk di Powell che hanno fatto impennare i rendimenti dei titoli di Stato. Lo spread Btp-Bund si mantiene così in area 132 punti base, sostanzialmente invariato rispetto ai livelli di una settimana fa.

Altra prova di estrema tranquillità sull’Italia è arrivata dall’asta Btp di ieri, che ha registrato una domanda sostenuta per i titoli a 5 e 10 anni.

Dietro le quinte c’è il possibile nome vincente 

Da cosa deriva la tranquillità dei mercati nonostante l’incertezza per l’esito della partita per il Quirinale? Se lo scenario appare difficile da decifrare, uno sguardo più distaccato dalla contingenza di questi giorni può portare a una fredda analisi tipica dei mercati.

L’incapacità di trovare altre soluzioni porta gli investitori a pensare che lo sbocco naturale della disputa sarà il ricorso alla stessa figura che poco meno di un anno fa il presidente uscente Mattarella chiamò per formare un nuovo governo. E’ infatti proprio il nome di Mario Draghi quello che secondo molti è ad oggi il più accreditato per succedere a Mattarella.

E come sottolineato da molte case d’affari in questi giorni, è anche la soluzione probabilmente più gradita ai mercati perchè assicurerebbe per altri 7 anni una presenza di spessore in grado di fare da garante contro eventuali nuovi venti di instabilità politica.